Investing.com - Il prezzo dell’oro si indebolisce questo martedì, l’attenzione dei trader è rivolta ad un incontro che vedrà coinvolti i presidenti della banca centrale europea, USA, britannica e giapponese, per avere maggiori indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria.
Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, la Presidente uscente della Federal Reserve Janet Yellen, il Presidente della Banca d’Inghilterra Mark Carney e il Governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda si incontreranno in occasione di una conferenza organizzata dalla BCE a Francoforte.
La tavola rotonda, dal titolo “Al cuore della politica monetaria: sfide ed opportunità della comunicazione della banca centrale”, avrà inizio alle 5:00 ET (10:00 GMT).
L’appiattimento della curva in entrambe le sponde dell’Atlantico, ma soprattutto negli Stati Uniti, indica che gli investitori nutrono dei dubbi circa il futuro dell’inflazione e potrebbero considerare un ribasso proprio mentre l’economia globale acquista velocità.
Sul Comex, i future dell’oro scendono di 7,00 dollari, o dello 0,6%, a 1.271,74 dollari l’oncia troy alle 3:10 ET (08:10 GMT), dopo aver segnato il minimo dal 6 novembre di 1.270,59 dollari in precedenza.
Il prezzo del metallo prezioso ha chiuso al rialzo ieri, con gli investitori che hanno preferito allontanarsi dagli investimenti più rischiosi in un clima di incertezza per le prospettive sulle riforme fiscali negli Stati Uniti.
Tra gli altri metalli preziosi, i future dell’argento scendono di 13,3 centesimi, o dello 0,8%, a 16,91 dollari l’oncia troy, il platino va giù dello 0,5% a 931,10 dollari, mentre il palladio è in salita dello 0,3% a 993,12 dollari l’oncia.
Intanto, i future del rame scendono di 0,8 centesimi, o dello 0,3%, a 3,108 dollari la libbra, dopo i dati che hanno mostrato che l’economia cinese è ulteriormente rallentata il mese scorso, con la produzione industriale, gli investimenti fixed asset e le vendite al dettaglio che hanno deluso le attese mentre il governo ha esteso il giro di vite sui rischi del debito e sull’inquinamento delle fabbriche.
La produzione industriale ha visto un aumento del 6,2% su base annua ad ottobre, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica cinese (NBS), deludendo le aspettative di un incremento del 6,3% dopo l’aumento del 6,6% di settembre.
Gli investimenti fixed asset sono rallentati al 7,3% nel periodo che va da gennaio ad ottobre, dal 7,5% dei primi nove mesi. Gli analisti avevano previsto un aumento del 7,4%.
La Cina è il principale consumatore mondiale del metallo rosso.