Investing.com - Il prezzo del greggio è in salita negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, gli investitori seguono gli sviluppi in Libia e restano in attesa dei dati sulle scorte USA.
Tra gli investitori c’è un certo ottimismo sulla possibilità di un’estensione dell’accordo OPEC fino alla fine dell’anno.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a maggio ha toccato il massimo della seduta di 48,84 dollari, il massimo dal 21 marzo.
Successivamente si è attestato a 48,80 alle 4:00AM ET (08:00GMT), in salita di 43 centesimi, o dello 0,9%, dopo essere salito ieri di 64 centesimi.
Intanto, il greggio Brent con consegna a giugno sull’ICE Futures Exchange di Londra sale di 46 centesimi a 51,88 dollari al barile, dopo essere salito di 52 centesimi nella seduta precedente.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono salite di 1,9 milioni di barili nella settimana terminata il 24 marzo.
Dal report API è emerso inoltre un calo di 1,1 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati si sono ridotte di 2,0 milioni di barili.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte oggi alle 10:30 ET (15:30 GMT). Se l’aumento sarà confermato, si tratterà del dodicesimo aumento nelle ultime 14 settimane.
Il greggio è crollato questo mese nei timori che la produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.
A novembre l’OPEC ha deciso di ridurre la produzione di circa 1,2 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno. La Russia ed altri 10 paesi non membri dell’organizzazione hanno accettato di tagliare la loro produzione di 600.000 barili al giorno.
In totale, è stato deciso di ridurre la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni per il primo semestre dell’anno, ma finora la decisione ha avuto poco impatto sui livelli delle scorte.
Il Ministro del petrolio iraniano Bijan Zanganeh ha dichiarato che l’accordo sulla produzione probabilmente sarà prolungato, ma che prima bisogna discuterne in maniera approfondita.
Un comitato di ministri dell’energia di paesi produttori OPEC e non-OPEC ha deciso di riunirsi nuovamente ad aprile per decidere se l’accordo per limitare la produzione debba essere o meno esteso per altri sei mesi.
La decisione finale sarà presa dal cartello il 25 maggio.
Intanto, il Libia delle milizie armate avrebbero assaltato i campi petroliferi nella parte occidentale del paese a Sharara e Wafa bloccandone la produzione. Secondo una fonte della National Oil Corporation questo determinerà un calo della produzione giornaliera di 252.000 barili, vale a dire circa un terzo della produzione del paese.