Investing.com - Il prezzo del greggio inverte la rotta negli scambi della mattinata USA, e tocca il minimo di cinque settimane dopo i dati che hanno rivelato un calo delle scorte di greggio statunitensi inferiore al previsto.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a giugno scende di 17 centesimi, o dello 0,3%, a 47,51 dollari al barile alle 10:35AM ET (14:35GMT), dopo aver toccato il minimo dal 27 marzo di 47,51. Prima dei dati sulle scorte i prezzi erano intorno a 47,98.
Intanto, il greggio Brent con consegna a luglio sull’ICE Futures Exchange di Londra scende di 22 centesimi a 50,23 dollari al barile dopo essere sceso a 50,14 dollari nella seduta precedente, il minimo dal 27 marzo.
Nel report settimanale della U.S. Energy Information Administration si legge che le scorte di greggio sono scese di 930.000 barili nella settimana terminata il 28 aprile.
Gli analisti avevano previsto un calo di 2,3 milioni di barili, mentre l’American Petroleum Institute aveva riportato un calo di che le scorte di greggio statunitensi sono scese di 4,1 milioni di barili nella settimana terminata il 28 aprile.
Le scorte a Cushin in Oklahoma, l’hub principale del greggio Nymex, sono scese 728.000 barili la scorsa settimana.
Il totale delle scorte di greggio statunitensi si attesta a 528,2 milioni di barili, e secondo l’EIA è vicino ai massimi per questo periodo dell’anno.
Dal report è emerso inoltre che le scorte di benzina sono salite di 191 mila barili, deludendo le attese di un calo di 1,3 milioni di barili, nonostante l’aumento dell’attività di raffinazione.
Il greggio è andato sotto pressione alla vendita nelle ultime settimane tra i timori che la ripresa della produzione di petrolio da scisto USA possa vanificare gli sforzi compiuti dagli altri principali produttori per riequilibrare il mercato del greggio.
Il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la quindicesima volta consecutiva, secondo i dati di venerdì di Baker Hughes, sulla scia di una ripresa che va avanti da 11 mesi. L’aumento di 9 unità porta il totale a quota 697, il massimo dall’agosto 2015.
L’incremento della produzione statunitense ha fatto passare in secondo piano i tagli compiuti dagli altri principali produttori.
A novembre dello scorso anno, l’OPEC e altri produttori tra cui la Russia hanno accettato di ridurre la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno ma finora la decisione ha influito poco sui livelli delle scorte. La decisione finale sul possibile prolungamento dell’accordo oltre giugno sarà presa dal cartello del greggio il 25 maggio.
Intanto, sul Nymex, i future della benzina con consegna a maggio salgono di 2,3 centesimi, circa l’1,5%, a 1,512 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento è in calo di 0,6 centesimi a 1,461 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a giugno vanno su di 1,2 centesimi a 3,207 dollari per milione di BTU, con i trader in attesa dei dati settimanali sulle scorte previsti nel corso della giornata.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a giugno sono stabili a 1,535 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a giugno è in salita di 1,3 centesimi a 1,481 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a giugno vanno giù di 0,4 centesimi a 3,191 dollari per milione di BTU.