Investing.com – Giornata in rosso per i titoli petroliferi del Ftse Mib mentre alle solite minacce provenienti dalla Corea del Nord si aggiungono quelle dell’Iran dopo la dichiarazione del presidente Donald Trump sull’accordo sul nucleare e il suo programma missilistico definito “imbarazzante”.
A Piazza Affari risultano in sofferenza i titoli legati al petrolio con Saipem (MI:SPMI) che perde l’1,33%, Tenaris (MI:TENR) a -0,80 mentre resta stabile Eni (MI:ENI) (-0,07%).
Il greggio resta sopra i 50 dollari al barile e guadagna lo 0,14% mentre sono attesi i dati di Baker Hughes sugli impianti di trivellazione nel Usa che daranno una panoramica sulla produzione negli Stati Uniti dopo i vari uragani delle scorse settimane. Fermo anche il Brent che viene scambiato a 56,52 dollari al barile con una lieve crescita dello 0,16%.
In queste ore si stanno riunendo alcuni ministri dell’Opec e di altri paesi che a Vienna stanno discutendo su un nuovo accordo per il taglio della produzione. Presente anche la Russia con il ministro Alexander Novak che ha auspicato la prosecuzione dell’azione coordinata tra produttori Opec e non Opec a partire dall’aprile 2018.
Nonostante gli sforzi dei produttori, il prezzo del greggio resta basso ma secondo un rapporto di Morgan Stanley (NYSE:MS) la domanda di petrolio nei prossimi anni crescerà con tassi ben maggiori rispetto ai trend storici.
Secondo l’istituto, la trasformazione tecnologica verso un modello di sviluppo basato sulle fonti rinnovabili e i veicoli elettrici richiede un tempo molto elevato per giungere al completamento e, unito al perdurare delle basse quotazioni del prezzo del petrolio, rende l’”oro nero” ancora sempre più appetibile.
Attualmente, l’eolico e il solare, scrive Morgan Stanley nel suo rapporto, contribuiscono solo per il 2% alla produzione complessiva di energia. Le altre fonti di energia quali carbone, gas e lo stesso greggio, hanno impiegato tra i 30 e i 50 anni circa per imporsi, quindi anche le fonti rinnovabili necessiteranno di decenni per raggiungere almeno il 10%.