Investing.com - Il prezzo del greggio resta supportato questo martedì, l’aumento degli scontri tra le truppe irachene e curde vicino Kirkuk ha alimentato i timori per la possibilità di un’interruzione di forniture dalla regione, mentre gli investitori attendono i dati sulle scorte USA.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a novembre sale di 15 centesimi, o dello 0,29%, a 52,02 dollari, alle 09:00 ET (13:00 GMT), staccandosi dal massimo di due settimane della seduta precedente di 52,37 dollari.
Intanto, il greggio Brent con consegna a dicembre sull’ICE Futures Exchange di Londra è in salita di 34 centesimi, o dello 0,61% a 58,17 dollari al barile, vicino al massimo di oltre due settimane di ieri di 58,47 dollari.
Gli scontri vicino a Kirkuk seguono il referendum con cui i curdi, che sono al comando della loro regione semi-autonoma nel nord dell’Iraq, hanno votato a larga maggioranza a favore dell’indipendenza, sfidando Baghdad, i poteri regionali e gli Stati Uniti.
Gli investitori attendono i dati settimanali sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale alle 16:30 ET (20:30 GMT).
I dati ufficiali della Energy Information Administration saranno rilasciati domani e si prevede un calo di circa 4,7 milioni di barili, il quarto consecutivo.
Intanto, i future della benzina salgono dello 0,33% a 1,625 dollari al gallone, mentre i {{8862|future del gas naturale schizzano dell’1,93% a 3,003 dollari per milione di BTU.