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Greggio a nuovo massimo di 3 anni e mezzo, continua l’impennata

Pubblicato 15.05.2018, 14:05
Aggiornato 15.05.2018, 14:05
© Reuters.  Greggio a nuovo massimo di 3 anni e mezzo, continua l’impennata

© Reuters. Greggio a nuovo massimo di 3 anni e mezzo, continua l’impennata

Investing.com - Il prezzo del greggio segna un nuovo massimo di tre anni e mezzo questo martedì, le imminenti sanzioni USA contro l’Iran alimentano i timori che i mercati affronteranno delle carenze quest’anno, quando le restrizioni entreranno in vigore.

I future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo al di fuori degli Stati Uniti, salgono al massimo della seduta di 79,22 dollari al barile, un livello che non si registrava dal novembre 2014. Il prezzo si è poi attestato a 79,00 dollari alle 8:05 ET (12:05 GMT), rimbalzando di 80 centesimi, o dell’1%.

Intanto, i future del greggio WTI scambiati a New York sono in salita di 51 centesimi, o dello 0,7%, a 71,48 dollari al barile, non lontani dal massimo del novembre 2014 di 71,89 dollari della scorsa settimana.

I timori per l’Iran sono stati fondamentali per il recente rimbalzo del greggio ai livelli di fine 2014.

Il prezzo è infatti schizzato da quando il Presidente USA Donald Trump si è ritirato dall’accordo internazionale con l’Iran reintroducendo “il massimo grado di sanzioni economiche” contro il paese.

Secondo alcuni analisti la reintroduzione delle sanzioni potrebbe inasprire le scorte di greggio globali poiché renderebbero più difficili le esportazioni petrolifere per l’Iran.

L’Iran, importante produttore petrolifero del Medio Oriente nonché membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), ha ripreso il suo ruolo di principale esportatore nel gennaio 2016, quando le sanzioni internazionali contro Tehran sono state annullate in cambio di una riduzione del programma nucleare del paese.

L’uscita dall’accordo pone gli Stati Uniti in contrasto con l’Europa e le altre parti coinvolte, che cercheranno invece di lasciarlo in vigore.

Potrebbe inoltre alimentare le tensioni in Medio Oriente, in particolare tra Israele ed Iran.

Gli investitori ora attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio statunitensi per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di oro nero.

L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale alle 16:30 ET (20:30 GMT). I dati ufficiali della Energy Information Administration saranno rilasciati domani e si prevede un calo di 1,4 milioni di barili.

Il prezzo del greggio ha chiuso in salita ieri quando l’OPEC ha reso noto che le scorte globali in esubero sono state virtualmente eliminate in parte grazie ai tagli operati dall’Organizzazione ed al veloce aumento della domanda mondiale.

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