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Greggio giù in attesa dei dati sulle scorte dell’EIA ma vicino al massimo del 2014

Pubblicato 16.05.2018, 09:42
Aggiornato 16.05.2018, 09:42
© Reuters.  Greggio giù in attesa dei dati sulle scorte dell’EIA ma vicino al massimo del 2014

Investing.com - Il prezzo del greggio scende questo mercoledì, ma resta vicino al massimo di tre anni e mezzo raggiunto nella seduta precedente, con l’attenzione dei mercati rivolta all’aumento delle scorte USA ed al potenziale impatto delle sanzioni statunitensi sulle esportazioni di greggio iraniane.

I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York scendono di 32 centesimi, o dello 0,5%, a 70,98 dollari al barile alle 3:40 ET (07:40 GMT), dopo essere saliti di 35 centesimi ieri.

Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, sono in calo di 37 centesimi, o dello 0,5%, a 78,06 dollari al barile, dopo l’aumento di 26 centesimi della scorsa seduta.

Nonostante i cali, entrambi i riferimenti restano vicini ai massimi del novembre 2014 di 71,92 dollari e 79,47 dollari al barile rispettivamente, segnati ieri.

Gli investitori attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio statunitensi per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di oro nero e quanto velocemente i livelli di produzione continueranno ad aumentare.

La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte relativo alla settimana terminata l’11 maggio oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT), nelle aspettative di un calo di 763.000 barili.

Gli analisti prevedono inoltre una riduzione di 1,4 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati dovrebbero diminuire di 2,1 milioni di barili.

Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono salite di quasi 4,9 milioni di barili la scorsa settimana.

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Dal report API è emerso inoltre un calo di 3,4 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati sono scese di 768.000 barili.

Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.

Intanto, gli investitori continuano a valutare le implicazioni della decisione del Presidente Donald Trump di ritirarsi dall’accordo sul nucleare iraniano all’inizio del mese.

L’uscita dall’accordo significa che gli Stati Uniti probabilmente reintrodurranno le sanzioni contro l’Iran dopo 180 giorni, a meno che non venga raggiunto un nuovo accordo prima della scadenza.

Questo potrebbe ridurre le scorte di greggio globali poiché renderebbe più difficili le esportazioni petrolifere per l’Iran.

L’Iran, importante produttore petrolifero del Medio Oriente nonché membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), ha ripreso il suo ruolo di principale esportatore nel gennaio 2016, quando le sanzioni internazionali contro Tehran sono state annullate in cambio di una riduzione del programma nucleare del paese.

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