Investing.com - Il prezzo del greggio scende questo mercoledì, tra le speculazioni che i dati settimanali sulle scorte previsti nel corso della giornata mostrino un forte aumento delle scorte USA di benzina e carburante.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte relativo alla settimana terminata il 9 febbraio oggi alle 10:30 ET (15:30 GMT).
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono salite di 3,94 milioni di barili la scorsa settimana, rispetto all’aumento di 2,82 milioni previsto.
Dal report API è emerso anche un incremento di 4,63 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati, che includono il gasolio per i motori e il combustibile da riscaldamento, sono aumentate di circa 1,1 milioni di barili.
Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.
I future del greggio West Texas Intermediate (WTI) scendono di 40 centesimi, o dello 0,6%, a 58,81 dollari al barile alle 3:35 ET (08:35 GMT). Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, vanno giù di 33 centesimi, o dello 0,5%, a 62,41 dollari al barile.
Il prezzo del greggio ha chiuso al ribasso ieri quando l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha espresso apprensione per l’aumento della produzione da parte dei paesi non-OPEC.
La materia prima è sulla difensiva ultimamente, con gli investitori preoccupati per l’impennata della produzione statunitense.
La produzione petrolifera statunitense, grazie all’estrazione di petrolio da scisto, ha visto una ripresa di quasi il 20% dal recente minimo della metà del 2016 a 10,2 milioni di barili al giorno, superando il livello dell’Arabia Saudita, il principale esportatore, ed avvicinandosi a quello della Russia.
Il dato ha alimentato i timori che l’aumento della produzione statunitense possa vanificare gli sforzi dell’OPEC di ridurre l’esubero di scorte sul mercato.
Il gruppo di produttori, insieme ad altri produttori non-OPEC guidati dalla Russia, a dicembre ha infatti deciso di estendere i tagli alla produzione fino alla fine del 2018.
L’accordo per tagliare la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno è stato siglato lo scorso inverno dall’OPEC, dalla Russia e da altri nove produttori. Il patto sarebbe dovuto scadere nel marzo 2018 ed era già stato prorogato.
Intanto, i future della benzina scendono dello 0,3% a 1,669 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento segna un calo dello 0,3% a 1,830 dollari al gallone.
I future del gas naturale scendono di meno di un centesimo a 2,586 dollari per milione di BTU.