LONDRA (Reuters) - I prezzi del Brent sono in crescita e impostati per il sesto rialzo consecutivo, grazie alla forte domanda, le incombenti sanzioni sull'Iran, il calo della produzione venezuelana e nigeriana, con l'Arabisa Saudita che si sta muovendo per tranquilizzare i timori sulle forniture.
Alle 12,15 il futures sul Brent tratta a 79,69 dollari al barile, in salita di 39 centesimi. Il benchmark internazionale ha rotto gli 80 dollari al barile per la prima volta da novembre 2014 ieri.
Il futures sul West Texas Intermediate Usa tratta a 71,63 dollari al barile, in crescita di 14 centesimi ed è impostato per la terza settimana di crescita.
La banca britannica Barclays (LON:BARC) si aspetta un prezzo medio del Brent a 70 dollari al barile per quest'anno e a 65 dollari nel 2019, in rialzo da stime precedente rispettivamente a 63 e 60 dollari.
"Dal mese scorso la produzione venezuelana è in discesa, le decisione di Trumps sulle sanzioni Usa all'Iran e le nuove interruzioni in Nigeria richiedono una revisione delle stime sul prezzo", spiega la banca.
L'incremento dei prezzi del petrolio sta mettendo in allarme i Paesi grandi consumatori di greggio, come l'India che hanno espresso insoddisfazione per quanto sta accadendo. L'Arabia Saudita ha tuttavia fornito assicurazioni sulle forniture.