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Oro in salita, il dollaro scende in vista del vertice tra Trump e Putin

Pubblicato 16.07.2018, 07:50
Aggiornato 16.07.2018, 07:50
Oro in salita, il dollaro scende in vista del vertice tra Trump e Putin

Oro in salita, il dollaro scende in vista del vertice tra Trump e Putin

Investing.com - Il prezzo dell’oro è in ripresa questo lunedì, dopo essere sceso a quasi il minimo del 2018 la scorsa settimana, mentre il dollaro si indebolisce in vista del primo incontro ufficiale tra il Presidente USA Donald Trump e il Presidente russo Vladimir Putin ad Helsinki nel corso della giornata.  

Trump ha ridimensionato le aspettative circa l’imminente incontro, affermando in un’intervista a CBS News ieri che lo affronterà “con basse aspettative”.

I future dell’oro con consegna ad agosto sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange salgono dello 0,27%, a 1.244,60 dollari l’oncia troy alle 1:45 ET (05:45 GMT).

L’ indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 94,41, in calo dello 0,03% sulla giornata.  

Il metallo prezioso è sotto pressione in queste settimane poiché gli investitori preferiscono il dollaro per via dell’impatto dello scontro commerciale USA-Cina.

La valuta statunitense gioca un ruolo fondamentale nel determinare la direzione dell’oro, dal momento che un dollaro forte rende il metallo prezioso più costoso per i titolari di valute estere.

Il biglietto verde è salito la scorsa settimana a causa delle tensioni commerciali tra le due potenze economiche mondiali e della forte inflazione negli Stati Uniti. Se la valuta dovesse restare forte, l’oro continuerà ad indebolirsi.

Il persistere dell’apprensione per la guerra commerciale e il report positivo sull’inflazione hanno incoraggiato il dollaro la scorsa settimana. Il biglietto verde è salito venerdì, quando i dati sui prezzi al consumo USA hanno mostrato un incremento delle pressioni inflazionare che renderebbero possibile un quarto aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quest’anno.

La Cina ha rilasciato una serie di dati sul secondo trimestre questa mattina, da cui è emersa una crescita del 6,7% del PIL, il tasso più lento dal 2016 ma che corrisponde alle aspettative dei mercati.

La produzione industriale è cresciuta del 6% su base annua a giugno, meno del 6,5% previsto. Le vendite al dettaglio sono invece aumentate del 9% su base annua a giugno, molto più dell’8,8% che ci si aspettava. La crescita più lenta della produzione industriale potrebbe fornire un possibile supporto alla richiesta del metallo giallo come investimento rifugio, hanno spiegato gli analisti questa mattina.

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