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Prezzi del greggio volatili, USA danno il via alla guerra commerciale con la Cina

Pubblicato 06.07.2018, 10:44
Aggiornato 06.07.2018, 12:13
© Reuters.  Prezzi del greggio volatili, USA danno il via alla guerra commerciale con la Cina

Investing.com - Il prezzo del greggio è volatile questo venerdì, anche se i principali riferimenti sono ancora destinati a segnare un calo settimanale, con gli Stati Uniti che hanno applicato 34 miliardi di dollari di dazi alla Cina e Pechino che ha dichiarato che si tratta dell’inizio della peggiore guerra commerciale mai vista.

I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York salgono di un centesimo, o dello 0,001%, a 72,95 dollari al barile alle 10:41 ET (14:41GMT).

Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, sono in calo di 14 centesimi, o dello 0,14%, a 77,28 dollari al barile.

I dazi statunitensi su 34 miliardi di dollari di prodotti cinesi sono entrati in vigore alle 12:01 ET (04:01 GMT) di oggi.

Il Presidente USA Donald Trump ieri ha reso noto che altri 16 miliardi di dollari di dazi dovrebbero essere applicati tra due settimane, con ulteriori 200 miliardi di dollari al momento in sospeso, e ha dato istruzioni di identificare altri 300 miliardi di dollari di prodotti da prendere di mira.

La Commissione sui dazi doganali del Consiglio di Stato cinese aveva precedentemente annunciato che avrebbe immediatamente risposto con altri dazi su 545 prodotti del valore di circa 34 miliardi di dollari, compresi prodotti agricoli, veicoli e prodotti acquatici, secondo il China Daily.

In seguito alla decisione statunitense, il Ministero per il Commercio cinese ha dichiarato che sarà “costretto ad un contrattacco”. In base ai media cinesi, il Ministero avrebbe pubblicato una dichiarazione accusando gli Stati Uniti di violazione delle norme dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio e di “aver dato il via alla più grande guerra commerciale della storia economica”.

Come parte della sua risposta, Pechino ha minacciato dazi del 25% sulle importazioni di greggio USA. Ciò potrebbe rendere le esportazioni di greggio americano in Cina (che si stima siano pari a 400.000 barili al giorno) non competitive.

Il West Texas e il Brent si avviano a segnare crolli settimanali rispettivamente dell’1,3% e del 2,7%. A pesare sul prezzo questa settimana anche l’aumento delle importazioni che e l’inaspettato incremento delle scorte di greggio USA.

Le importazioni nette di greggio USA sono salite di 1,4 milioni di barili al giorno, mentre le attività di raffinazione sono scese al 97,1% della capacità dal 97,5% della settimana prima, secondo quanto reso noto dall’EIA ieri.

Le scorte di greggio negli Stati Uniti sono salite di 1,245 milioni di barili nella settimana terminata il 30 giugno, contro le aspettative di una riduzione di 5,20 milioni di barili, secondo i dati della Energy Information Administration (EIA).

Nel corso della giornata, i trader attendono gli ultimi dati di Baker Hughes sulla produzione statunitense. Il numero degli impianti di trivellazione USA attivi è sceso di quattro unità a 858 la settimana scorsa. Si tratta del secondo calo settimanale consecutivo e alimenta le speranze degli investitori che l’impennata della produzione nazionale possa rallentare mentre aumenta la domanda globale.

I future della benzina scendono dello 0,5% a 2,1221 dollari al gallone alle 10:42 ET (14:42 GMT) mentre il combustibile da riscaldamento sale dello 0,1% a 2,1815 dollari al gallone.

I future del gas naturale sono in calo dello 0,3% a 2,829 dollari per milione di BTU.

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