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Prezzo del greggio in ripresa in attesa dei dati sulle scorte dell’EIA

Pubblicato 02.05.2018, 09:09
Aggiornato 02.05.2018, 09:09
© Reuters.  Prezzo del greggio in ripresa in attesa dei dati sulle scorte dell’EIA

Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi di questo mercoledì mattina, recuperando le perdite precedenti, mentre gli investitori attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio statunitensi per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di oro nero e quanto velocemente i livelli di produzione continueranno ad aumentare.

La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte relativo alla settimana terminata il 27 aprile oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT), nelle aspettative di un incremento di 739.000 barili.

Gli analisti prevedono inoltre un calo di 587.000 barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati dovrebbero diminuire di 1,3 milioni di barili.

Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono salite di 3,4 milioni di barili la scorsa settimana.

Dal report API è emerso inoltre un incremento di 1,6 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati sono scese di 4,1 milioni di barili.

Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.

I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York salgono di 53 centesimi, o dello 0,8%, a 67,78 dollari al barile alle 3:05 ET (07:05 GMT).

Il prezzo è sceso di 1,32 dollari ieri, con gli investitori preoccupati per l’aumento della produzione statunitense.

Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, vanno su di 39 centesimi, o dello 0,5%, a 73,52 dollari al barile.

Il riferimento globale è crollato di 1,56 dollari ieri, nell’incertezza per la possibilità che gli Stati Uniti si tirino indietro dall’accordo sul nucleare iraniano.

Il Presidente Donald Trump ha tempo fino al 12 maggio per decidere se far ritirare gli Stati Uniti dall’accordo internazionale del 2015 per la riduzione del programma nucleare iraniano e se riapplicare le sanzioni su uno dei principali produttori petroliferi mondiali.

Se le sanzioni dovessero venire riapplicate, ciò potrebbe contribuire alla riduzione delle scorte petrolifere globali in quanto causerebbero una diminuzione delle esportazioni di greggio di Tehran.

L’Iran è un importante produttore del Medio Oriente nonché membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC).

Intanto, i future della benzina salgono dello 0,2% a 2,090 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento va su dello 0,7% a 2,114 dollari al gallone.

I future del gas naturale si attestano in calo a 2,796 dollari per milione di BTU.

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