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Prezzo dell’oro in calo, sospesa la guerra commerciale USA-Cina

Pubblicato 21.05.2018, 10:36
Aggiornato 21.05.2018, 10:36
Prezzo dell’oro in calo, sospesa la guerra commerciale USA-Cina

Prezzo dell’oro in calo, sospesa la guerra commerciale USA-Cina

Investing.com - Il prezzo dell’oro scende negli scambi della mattinata europea di questo lunedì, il Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin ieri ha reso noto che la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti per il momento si è fermata, riducendo la domanda di investimenti rifugio.

I future dell’oro con consegna a giugno sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange scendono di 8,60 dollari, o dello 0,7%, a 1.282,70 dollari l’oncia troy alle 04:33 ET (08:33 GMT).

Intanto, il dollaro apre la settimana in salita contro i principali rivali, salendo ad un nuovo massimo dell’anno. L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, va su dello 0,26% a 93,82, il massimo da metà dicembre.

Il dollaro ha visto una ripresa quando Cina e Stati Uniti hanno deciso di sospendere l’applicazione dei dazi all’importazione. I negoziatori cinesi ed americani hanno delineato un accordo quadro per risolvere gli squilibri commerciali.

Il Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin ieri ha dichiarato che la guerra commerciale con la Cina è stata sospesa per il momento. “Abbiamo sospeso la guerra commerciale. Al momento, abbiamo deciso di bloccare i dazi mentre cerchiamo di mettere in atto l’accordo”, ha affermato Mnuchin.

Gli asset valutati in dollari come l’oro risentono dell’andamento del biglietto verde: un rafforzamento della valuta rende il metallo prezioso più costoso per i titolari di altre valute, facendo scendere la domanda di oro.

Sebbene l’accordo implichi che entrambe le parti eviteranno miliardi di dollari di dazi di ripicca, la Cina deve ancora accettare di ridurre il deficit commerciale nonostante la richiesta del Presidente Donald Trump che prevede una riduzione pari a 200 miliardi di dollari del surplus commerciale della seconda economia mondiale.

In una seduta in cui non sono previsti report economici di rilievo negli Stati Uniti, l’attenzione degli operatori dei mercati sarà rivolta alle parole dei policymaker della Federal Reserve per valutare i piani relativi all’inasprimento della politica monetaria.

Questo pomeriggio sono in agenda i commenti del Presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic, del Presidente della Fed di Philadelphia Patrick Harker e del Presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari.

Questa settimana i riflettori saranno sicuramente puntati sul Presidente della Fed Jerome Powell che parteciperà ad una tavola rotonda dal titolo “Stabilità finanziaria e trasparenza della banca centrale” alla Sveriges Riskbank Conference a Stoccolma, in Svezia, venerdì.

I mercati si aspettano un aumento dei tassi in occasione del prossimo vertice della Fed il 12 e 13 giugno, che sarebbe il secondo intervento di quest’anno. Non è certo se ci sarà un quarto aumento a dicembre: le probabilità al momento oscillano poco al di sopra della soglia del 50%.

I tassi di interesse alti di solito pesano sulla domanda dell’oro, che non sopporta gli interessi, rispetto ad investimenti ad alto rendimento.

Intanto, i future dell’argento scendono di 14 centesimi, o dello 0,8%, a 16,320 dollari l’oncia troy alle 4:34 ET (8:34 GMT).

I future del palladio vanno su dello 0,5% a 964,90 dollari l’oncia. Il platino, intanto, scende dello 0,6% a 880,80 dollari.

Tra le materie prime, il rame è in salita dello 0,8% a 3,089 dollari la libbra.

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