Investing.com - Il prezzo dell’oro è pressoché invariato negli scambi di questo martedì mattina, oscillando non lontano dal minimo del 2018 segnato nella seduta precedente, per via dell’aumento della propensione al rischio che ha ridotto la domanda del metallo prezioso.
Sul Comex, i future dell’oro vanno su dello 0,1% a 1.291,30 dollari l’oncia troy alle 4:10 ET (08:10 GMT). Nella seduta precedente, il prezzo ha toccato il minimo di 1.281,20 dollari, il minimo dal 27 dicembre.
Il calo di ieri ha seguito la notizia di una tregua tra Stati Uniti e Cina che ha allentato i timori di un’imminente guerra commerciale.
Washington e Pechino hanno entrambe dichiarato vittoria ieri, facendo un passo indietro dalla possibile guerra commerciale che avrebbe coinvolto le due principali economie mondiali e decidendo di tenere delle altre trattative per aumentare le esportazioni USA in Cina.
La notizia ha spinto i titoli azionari e il rendimento dei Buoni del Tesoro USA, supportando di conseguenza il dollaro e pesando sull’oro.
Questa settimana, i mercati attendono i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve previsti per domani.
Le aspettative che la banca centrale statunitense alzi i tassi di interesse USA ancora una volta il mese prossimo hanno contribuito a mettere ulteriormente sotto pressione l’oro.
I tassi alti tendono a spingere il dollaro e il rendimento dei bond, rendendo gli asset senza rendimento, come i lingotti, meno attraenti.
Tra gli altri metalli preziosi, argento e palladio sono in salita, rispettivamente a 16,59 dollari l’oncia e 991,30 dollari l’oncia.
Il platino sale dello 0,4% a 903,30 dollari l’oncia dopo aver registrato un nuovo minimo dell’anno ieri a 873,50 dollari.
Intanto, il rame va su dello 0,9% a 3,126 dollari la libbra nell’ottimismo per la crescita globale dopo l’accordo USA-Cina.