Investing.com - I ministri del petrolio dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), della Russia e degli altri principali produttori di greggio si incontrano a Vienna questo giovedì per decidere se rivedere l’attuale accordo sul taglio della produzione.
I 24 paesi produttori OPEC e non-OPEC partecipanti all’accordo sulla produzione terranno oggi il nono vertice della Commissione di controllo ministeriale congiunta in vista della parte più importante, domani.
I produttori OPEC e non-OPEC stanno riducendo la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno dal gennaio 2017, per spingere i prezzi e far diminuire le scorte globali in eccesso.
Questa strategia ha fatto ridurre le scorte in eccesso ma, con i prezzi che di recente hanno segnato i massimi di 3 anni e mezzo, i produttori stanno cercando di raggiungere un accordo per allentare i limiti di produzione ed evitare che il mercato si surriscaldi.
Gli analisti si aspettano che venga raggiunto un accordo per aumentare la produzione.
Intervenendo a Vienna prima dell’inizio dell’incontro, il Ministro del Petrolio saudita, Khalid Al-Falih, ha affermato che i consumatori globali stanno chiedendo più greggio e si è detto fiducioso circa il raggiungimento di un accordo che soddisfi tutti gli azionisti.
La Russia sta insistendo per riportare 1,5 milioni di barili al giorno sul mercato piuttosto velocemente, mentre l’Arabia Saudita vorrebbe provare con una quantità inferiore, tra i 600.000 e gli 800.000 barili. Ciò rappresenterebbe un compromesso per una quantità vicina ad un milione di barili al giorno.
Non tutti i membri dell’OPEC sono però d’accordo: l’Iran, il terzo produttore dell’OPEC, ha espresso la propria opposizione a qualsiasi modifica dell’attuale patto sulla produzione.
Tuttavia, il Ministro del Petrolio iraniano Bijan Zanganeh ieri sera ha dichiarato che potrebbe accettare un modesto incremento della produzione, facendo un passo indietro rispetto alla minaccia di veto su qualsiasi accordo che ne prevedesse un aumento.
La notizia ha contribuito a ridimensionare le speculazioni che potesse esserci una replica del disastroso vertice OPEC del giugno 2011, terminato senza alcun accordo.
Il prezzo del greggio è sulla difensiva mentre inizia il vertice, con i future del greggio Brent che crollano di 1,20 dollari, o dell’1,6%, a 73,56 dollari al barile, mentre i future del greggio WTI si attestano a 64,77 dollari al barile, con un tonfo di 94 centesimi, o dell’1,5%.
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