Investing.com - Il dollaro continua a scendere contro lo yen questo mercoledì, toccando il minimo giornaliero tra i dati misti sull’inflazione USA e le tensioni in Siria.
Il cambio USD/JPY scende dello 0,35% a 106,82 alle 09:12 ET (13:12 GMT) il minimo della giornata. Lo yen, tradizionale valuta rifugio, viene spesso scelto dagli investitori nei periodi di turbolenza sui mercati e di tensioni politiche.
L’indice sui prezzi al consumo USA è sceso dello 0,1% a marzo secondo quanto reso noto quest’oggi dal Dipartimento per il Lavoro USA, il primo nonché il peggiore calo in dieci mesi.
Tuttavia, l’inflazione annua ha visto un aumento del 2,4% mentre l’inflazione core è salita del 2,1% su base annua.
Il report non ha pesato sulle prospettive sulla politica monetaria. La Federal Reserve ha alzato i tassi per la prima volta quest’anno il mese scorso, confermando l’intenzione di effettuare tre aumenti quest’anno.
Gli investitori attendono i verbali del vertice di marzo della Fed nel corso della giornata, per avere eventuali indicazioni sul ritmo dell’inasprimento monetario.
Il sentimento dei mercati è stato colpito dalla notizia che il Presidente USA Donald Trump ha avvertito la Russia con un tweet di ”prepararsi” ad un imminente intervento militare in Siria, in risposta al presunto attacco chimico del weekend.
Gli investitori temono che il conflitto in Siria possa peggiorare, mentre sono alte le tensioni tra Stati Uniti e Russia.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,11% al minimo di due settimane di 89,23.
L’euro riduce i guadagni contro il dollaro, con la coppia EUR/USD a 1,2375 dopo essere salita in precedenza al massimo di 1,2396.
La moneta unica resta supportata dalle parole di ieri di Ewald Nowotny, policymaker della Banca Centrale Europea, secondo cui è arrivato il momento di “normalizzare” la politica monetaria.
Anche la sterlina riduce i guadagni precedenti contro il dollaro, con la coppia GBP/USD a 1,4180.
La valuta britannica è andata sotto pressione sulla scia dei dati da cui è emerso un inatteso calo della produzione manifatturiera del paese a febbraio.
Il report verrà analizzato dalla Banca d’Inghilterra, che si prevede alzerà i tassi di interesse il mese prossimo.