Investing.com - Il dollaro rimane stabile contro le altre principali valute questo giovedì, dopo la pubblicazione dei report economici statunitensi perlopiù deludenti.
I volumi degli scambi si ridurranno sempre di più nel corso della settimana, in vista delle feste natalizie.
Il Dipartimento per il Lavoro ha reso noto che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 15 dicembre è salito a 245.000 unità. Gli analisti si aspettavano un aumento a 231.000 unità.
In un secondo report si legge che l’economia statunitense è cresciuta del 3,2% nel terzo trimestre, una lettura rivista al ribasso da quella precedente pari al 3,3%.
Positivo invece il report della Federal Reserve Bank of Philadelphia da cui è emerso che l’indice manifatturiero è salito a 26,2 questo mese dalla lettura di novembre di 22,7.
Il biglietto verde sembra non aver risentito della notizia che la Camera dei Rappresentanti ieri ha dato l’approvazione finale alla più grande riforma fiscale statunitense degli ultimi 30 anni, una importante vittoria politica per il Presidente Donald Trump.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è pressoché invariato a 92,95 alle 08:50 ET (12:50 GMT), staccandosi dal minimo di due settimane e mezzo della seduta precedente di 92,76.
L’euro e la sterlina scendono, con la coppia EUR/USD giù dello 0,10% a 1,1860, mentre il cambio GBP/USD è in calo dello 0,17% a 1,3352.
Lo yen è stabile, con la coppia USD/JPY a 113,42, mentre il cambio USD/CHF sale dello 0,28% a 0,9896.
Come previsto, la Banca del Giappone ha lasciato invariata la politica monetaria questa mattina.
La banca centrale ha sottolineato inoltre che l’inflazione è ancora lontana dall’obiettivo del 2% nonostante l’economia in crescita.
Il dollaro australiano è in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,25% a 0,7686, mentre il cambio NZD/USD è stabile a 0,7011.
La coppia USD/CAD scende dello 0,66% a 1,2750 dopo che Statistics Canada ha reso noto che le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1,5% ad ottobre, molto più dello 0,3% previsto.
Dai dati è emerso inoltre che l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% a novembre, più dello 0,2% previsto.