Investing.com - Il dollaro è in ripresa contro il paniere delle altre principali valute questo lunedì, staccandosi dal minimo di oltre due anni mentre le tensioni in Corea del Nord si riducono e l’uragano Irma si è indebolito.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,26% a 91,55 alle 03:00 ET (07:00 GMT). L’indice ha toccato il minimo di 90,99 venerdì, il minimo dal gennaio del 2015.
Il dollaro sale contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, con la coppia USD/JPY su dello 0,7% a 108,57, staccandosi dal minimo di 10 mesi di venerdì di 107,30, dopo che la Corea del Nord ha evitato di effettuare il previsto test missilistico nel fine settimana.
Il dollaro sale anche contro il franco svizzero, scelto nei periodi di turbolenza sui mercati, con la coppia USD/CHF su dello 0,66% a 0,9502.
I mercati restano cauti in attesa del voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su sanzioni più pesanti contro Pyongyang nel corso della giornata, in seguito all’ultimo test missilistico.
Il sentimento dei mercati è stato incoraggiato dalla notizia che l’uragano Irma ha colpito gli Stati Uniti con meno forza del previsto.
Gli investitori restano cauti per il possibile impatto della tempesta, che ha interrotto l’elettricità in più di 4 milioni di case e attività in Florida.
L’euro scende, con la coppia EUR/USD giù dello 0,32% a 1,1997, dopo essere salito al massimo di 1,2092 venerdì, il massimo dal gennaio del 2015.
La moneta unica è scesa sotto gli 1,20 dollari quando Benoit Coeure, membro del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, ha affermato che i persistenti shock esogeni al tasso di cambio potrebbero portare ad un inasprimento non garantito delle condizioni finanziarie, con conseguenze indesiderabili per l’inflazione.
I commenti giungono dopo che la scorsa settimana il Presidente della BCE Mario Draghi ha reso noto che la banca potrebbe iniziare a ridurre il programma di stimolo questo autunno.
Il dollaro sale contro lo yuan cinese, che si stacca dal massimo di 21 mesi di venerdì.
Lo yuan si è indebolito tra le voci che la banca centrale cinese ridurrà le misure adottate a supporto della valuta dopo la recente impennata.
Lo yuan è schizzato del 6,8% finora quest’anno, recuperando il crollo del 6,6% del 2016.