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Banche, dal PD a Forza Italia pioggia di mozioni per rivedere bail-in

Pubblicato 16.02.2016, 15:31
© Reuters. Il premier Matteo Renzi

ROMA (Reuters) - Nove diverse mozioni di altrettanti gruppi parlamentari della Camera chiedono al governo di fare qualcosa per cambiare le regole sui salvataggi bancari europei che finora hanno fatto perdere soldi ai piccoli investitori e creato tensioni sui titoli bancari che da inizio anno hanno perso il 30% del loro valore.

Il tema delle banche e delle nuove regole europee sul bail-in - quello che la Crusca vuole si chiami salvataggio interno ma che le mozioni chiamano con il più efficace termine inglese - tocca il risparmio delle famiglie, gli interessi degli azionisti e degli obbligazionisti delle banche, impatta sul credito alle imprese: le mozioni dicono che sarà anche un tema centrale del confronto politico in vista delle elezioni amministrative.

Poche le speranze concrete che l'Italia possa far cambiare queste regole, che ha tra l'altro già fatto proprie recependo le direttive Ue.

Ieri il presidente della Bce Mario Draghi ha detto di ritenere difficile parlare ora di revisione di regole appena entrate in vigore. La direttiva prevede una revisione entro il primo giugno 2018.

Eppure tutti gli schieramenti parlamentari chiedono al governo Renzi di intervenire.

Il PD chiede di "un approfondimento delle problematiche" per proporre "entro il 1° giugno 2018, le modifiche che si rendano opportune". Vuole che si applichino le regole per evitare che clienti al dettaglio comprino stumenti rischiosi e impegna il governo a negoziare in Europa per "la più rapida introduzione del terzo pilastro dell'Unione bancaria, relativo alla tutela dei depositi"

Forza Italia vuole una modifica della direttiva sul bail-in, "per evitare la retroattività" sulle passività in circolazione prima dell'entrata in vigore delle nuove regole. Poi chiede la revisione della disciplina europea sugli aiuti di Stato e anche la garanzia europea comune sui depositi, "anche per far fronte a episodi di panico finanziario".

Il Movimento 5 Stelle chiede al governo di attivarsi per "rinviare l'applicazione del bail-in al 2018 ....per consentire la sostituzione delle obbligazioni ordinarie in circolazione". Da notare che a sostegno della richiesta cita l'audizione del capo della Vigilanza di Bankitalia Carmelo Barbagallo.

Poi vuole rivedere le procedure che hanno portato alla risoluzione delle quattro banche e rilancia la soluzione di un intervento volontario del Fondo di tutela dei depositi.

La Lega chiede che venga rivista la direttiva sulle crisi bancarie per escludere dalle procedure "i depositi di qualsiasi entità e gli obbligazionisti: «junior» e «senior»" delle banche.

Ncd chiede il rinvio del bail-in e l'uso del Fondo di tutela dei depositi nella fase di transizione, Scelta civica vuole che il governo confermi il principio di salvare le banche senza soldi pubblici ma chiede di "introdurre tutte le possibili forme di flessibilità e di modulazione, circa l'applicazione del bail-in" per le attuali tensioni bancarie internazionali.

La Sinistra italiana e Sel chiedono di rimborsare gli obbligazionisti subordinati delle quattro banche salvate con i proventi delle cessioni delle sofferenze delle banche fallite e una revisione del bail-in fino a quando non ci sarà la garanzia europea sui depositi e comunque fino al 2018. Poi di usare la Cdp per comprare le sofferenze bancarie garantite da immobili, utilizzando quelle case per le famiglie in difficoltà.

© Reuters. Il premier Matteo Renzi

Il guppo misto chiede una campagna informativa fatta con la Rai e rilancia il ruolo del Fondo di tutela dei depositi, infine la mozione di Democrazia solidale-Centro democratico, primo firmatario Bruno Tabacci, punta a rinviare il bail-in per "consentire la sostituzione delle obbligazioni ordinarie in circolazione con altre emesse dopo l'entrata in vigore del nuovo quadro".

(Stefano Bernabei)

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