di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Il negoziato fra l'Italia e la Commissione Ue sulla bad bank è in dirittura di arrivo, come tutti negli ultimi due giorni si sono premurati di annunciare, dopo le tensioni (e le speculazioni borsistiche) delle giornate precedenti.
La soluzione imminente non basta al presidente del Consiglio Matteo Renzi per tirare un sospiro di sollievo. Si sarebbe dovuto fare prima dell'entrata in vigore dei bail in, ha detto il premier ieri sera. In vista dell'appuntamento di fine mese con Angela Merkel, che dovrebbe vedere venerdì della prossima settimana, il 29 gennaio, Renzi mette sul piatto le pedine della trattativa. E quella della bad bank è nella parte della scacchiera fra i debiti della Ue verso l'Italia. Così come è passata da quella parte della scacchiera anche la pedina dell'immigrazione, sulla quale la Merkel ha bisogno di incassare una soluzione rapida prima che il problema diventi più esplosivo di quanto già non sia nella polemica politica interna al suo Paese.
Sul fronte opposto Renzi ha la grossa partita del riequilibrio del potere italiano a Bruxelles. La nomina di Carlo Calenda ha dato un segnale di svolta. Ora si tratta di passare all'incasso soprattutto sul tavolo delle storiche richieste dell'Italia: più flessibilità.
Malgrado venga da lontano, la partita è appena agli inizi.