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Brexit, colloqui al via, Gb cerca legame "speciale" con Ue

Pubblicato 19.06.2017, 18:51
Aggiornato 19.06.2017, 18:51
© Reuters. Il ministro britannico per la Brexit David Davis

© Reuters. Il ministro britannico per la Brexit David Davis

BRUXELLES (Reuters) - I negoziatori britannici sono arrivati a Bruxelles chiedendo una "nuova, profonda e speciale partnership con l'Unione europea" nel giorno dell'avvio delle trattative per l'uscita del Regno Unito dal blocco.

Un raggiante David Davis, segretario britannico per la Brexit, ha detto a un cupo Michel Barnier, negoziatore capo per la Ue, che la sua squadra intende mantenere un "tono positivo e costruttivo" durante i prossimi impegnativi colloqui, nella speranza di raggiungere un accordo nell'interesse di entrambe le parti.

Un anno dopo il voto shock con cui i britannici lo scorso 23 giugno hanno deciso di separarsi dal loro principale mercato di esportazione, un nuovo dibattito all'interno del governo del primo ministro Theresa May su che tipo di relazioni commerciali specifiche perseguire ha lasciato perplessi i leader dell'Unione, che mettono in guardia sulla brevità dei tempi a disposizione per concordare i termini prima che la Gran Bretagna esca dalla Ue nel 2019.

"Dobbiamo prima affrontare le incertezze causate dalla Brexit", ha detto l'ex ministro francese Barnier, salutando Davis al Berlaymont Building, sede della Commissione europea.

In particolare Barnier ha citato i diritti dei cittadini espatriati e i problemi di un nuovo confine Ue-Gb, che passerà attraverso l'Irlanda. Non ha invece fatto cenno a una terza priorità Ue: che la Gran Bretagna paghi un conto di decine di miliardi di euro prima della sua uscita tra 21 mesi.

L'aspetto finanziario è già un motivo di contesa, così come il rifiuto di Bruxelles di discutere un nuovo accordo di libero scambio finché non sarà risolto. May, il cui futuro è incerto dopo aver perso la maggioranza in parlamento alle elezioni di questo mese, insiste che i colloqui sul commercio inizino immediatamente e proseguano in parallelo.

Mentre Barnier insiste sulla "sequenzialità" delle trattative (con i negoziati sul libero scambio che quindi non inizierebbero probabilmente fino a gennaio), la ricerca di una modalità per evitare frontiere "hard" per l'Irlanda del Nord potrebbe comunque implicare che si cominci a parlare dell'argomento.

Un problema maggiore per i negoziatori britannici potrebbe essere quello di decidere che tipo di relazioni commerciali vogliono. Se da una parte i "Brexiteers" come Davis hanno sostenuto con forza la rottura netta proposta da May con il mercato unico, il ministro delle Finanze Philip Hammond e altri questo mese hanno fatto eco alle richieste del mondo degli affari per una Brexit meno "hard" e il mantenimento di legami doganali più stretti.

Funzionari di entrambe le parti hanno ridimensionato le aspettative su quanto si potrà raggiungere in un solo giorno. Diplomatici Ue sperano che questo primo incontro e il summit di Bruxelles di giovedì e venerdì in cui May incontrerà -- ma senza negoziare -- gli altri leader europei possano migliorare l'atmosfera.

© Reuters. Il ministro britannico per la Brexit David Davis

Barnier ha detto di sperare in un calendario più chiaro per la fine della giornata. Un accordo sul divorzio, ha aggiunto, dovrebbe essere pronto per ottobre del prossimo anno in modo da avere il tempo per l'ok del parlamento. Con o senza un'intesa, la Gran Bretagna uscirà dalla Ue il 30 marzo 2019. I leader Ue vogliono che May metta da parte le minacce di abbandonare i colloqui lasciando un caotico limbo legale per tutti gli europei.

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