ROMA (Reuters) - Un'impennata dei tassi analoga a quella che si è registrata nel 2011 potrebbe costare allo Stato italiano oltre 20 miliardi nel triennio 2018-2020.
Lo scenario è contenuto in uno studio pubblicato oggi dall'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), in cui viene applicato un nuovo modello di previsione della spesa per interessi.
Rispetto al picco di 575 punti base toccato a fine 2011, oggi la differenza di rendimento tra i titoli decennali italiani e tedeschi oscilla attorno a quota 157.
L'Upb ha provato a quantificare gli effetti di un aumento permanente dei rendimenti a partire dal 2018 e per tutto il periodo di previsione del Def, ipotizzando due scenari.
Nel primo caso, la sensitività della spesa per interessi è valutata simulando uno shock di 100 punti base su tutta la curva dei rendimenti da gennaio 2018. La spesa incrementerebbe di circa 1,8 miliardi nel primo anno, di 4,5 miliardi nel secondo e 6,6 nel 2020, cioè 12,9 miliardi in totale.
"L'incremento del fabbisogno risultante sarebbe rispettivamente di 0,1, 0,3 e 0,4 punti di Pil", si legge nello studio.
L'Upb ha ripetuto la simulazione applicando alla curva dei tassi uno spread analogo alla variazione nel costo all'emissione dei titoli registrata durante la crisi del debito sovrano.
"L'incremento della spesa sarebbe decisamente superiore rispetto a quanto riscontrato nell'esercizio precedente, contribuendo ad un maggior indebitamento che raggiungerebbe gli 11 miliardi nel 2020 (rispettivamente 0,2, 0,4 e 0,6 punti di Pil)", spiega l'organismo indipendente istituito nel 2014 per vigilare sulla dinamica del bilancio pubblico.
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