PECHINO (Reuters) - La Cina abbasserà il suo target di crescita economica per il 2017 a circa il 6,5% dal 6,5-7% dello scorso anno.
Lo riferiscono alcune fonti.
Il target proposto è stato sostenuto dai maggiori leader nella Central Economic Work Conference che si è tenuta a porte chiuse a metà dicembre, secondo quattro fonti a conoscenza della materia.
"Il target sarà intorno al 6,5%, il che indica che una crescita leggermente rallentata è accettabile", spiega una delle fonti.
Lo State Council Information Office, che si occupa delle pubbliche relazioni del governo, non ha voluto commentare.
La seconda più grossa economia al mondo è cresciuta di circa il 6,7% lo scorso anno, circa a metà della forchetta fissata dal governo, ma affronta crescenti incertezze per il 2017, secondo quanto riferito lo scorso 10 gennaio del capo dell'agenzia di pianificazione cinese.
Le misure di stimolo hanno alimentato i timori sugli alti livelli di debito e sul mercato edilizio surriscaldato, che potrebbero minacciare la stabilità finanziaria se non tenuti sotto controllo, aggiungono le fonti.
L'economia ha bisogno di crescere almeno del 6,5% tra il 2016 e il 2020 per soddisfare gli obiettivi di Pechino di raddoppiare il Pil e il reddito pro-capite entro il 2020 dai livelli del 2010.
Ma il governo ha anche promesso "risultati decisivi" entro il 2020 su un ampio range di riforme, per consentire alle forze di mercato di giocare un ruolo più grande nel guidare l'economia lontano dalle inefficienti imprese statali.
L'attesa crescita dello scorso anno del 6,7%, benché la più lenta degli ultimi 26 anni, darà al governo un piccolo spazio in più di manovra, ma Pechino non tollererà un repentino rallentamento prima della transizione della leadership, spiegano alcune fonti.
Gli obiettivi di crescita del 2017 saranno annunciati all'incontro annuale del Congresso all'inizio di marzo.
(Kevin Yao)