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L’inflazione USA sale più del previsto ad agosto

Pubblicato 14.09.2017, 14:31
Aggiornato 14.09.2017, 14:31
L’inflazione USA sale più del previsto ad agosto

L’inflazione USA sale più del previsto ad agosto

Investing.com - L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è salito più del previsto ad agosto, secondo i dati ufficiali di questo giovedì, aumentando le pressioni sulla Federal Reserve (Fed) affinché riduca la politica monetaria accomodante.

Nel report del Dipartimento per il Commercio USA si legge che i prezzi al consumo sono saliti dello 0,4% ad agosto rispetto al mese prima, contro le aspettative di un aumento dello 0,3% e dopo essere saliti dello 0,1% nel mese precedente.

Su base annua, i prezzi al consumo sono saliti dell’1,9% il mese scorso, più dell’1,6% previsto e in confronto all’1,7% di luglio.

I prezzi al consumo, esclusi i costi di alimentari ed energetici, sono saliti al tasso destagionalizzato dello 0,2% il mese scorso, in linea con le previsioni e rispetto allo 0,1% di luglio.

L’indice IPC core è aumentato al tasso annuo dell’1,7% ad agosto, in linea con l’aumento del mese prima, superando le attese di un incremento dell’1,6%.

I prezzi core sono considerati dalla Federal Reserve (Fed) un indicatore migliore delle pressioni inflazionarie a lungo termine poiché escludono i costi delle categorie volatili come alimenti ed energetici. La banca centrale di solito punta ad un’inflazione core vicina al 2%.

Dopo il report, rilasciato insieme ai dati settimanali sulle richieste di disoccupazione, il cambio EUR/USD scende a 1,1860 da 1,1893 segnato prima dei dati, la coppia GBP/USD è scambiata a 1,3336, da 1,3340 ed il cambio USD/JPY si attesta a 110,86 dal precedente 110,68.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 92,53 da 92,30 segnato prima dei dati.

Intanto, i future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al ribasso. I futures Dow scendono di 20 punti, o dello 0,09%, i future S&P 500 sono in calo di 5 punti, o dello 0,20%, mentre i futures Nasdaq 100 vanno giù di 24 punti, o dello 0,40%.

Sul mercato delle materie prime, i future dell’oro sono scambiati a 1.323,02 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.327,11 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 49,83 dollari al barile dai 49,94 dollari precedenti.

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