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Alitalia, per Delrio situazione critica, governo vuole approfondire piano

Pubblicato 20.03.2017, 19:23
Aggiornato 20.03.2017, 19:30
Alitalia, per Delrio situazione critica, governo vuole approfondire piano

ROMA (Reuters) - La situazione di Alitalia è "critica" e il governo ha intenzione di approfondire il piano presentato dalla compagnia aerea che prevede 2.037 esuberi, tra il personale di terra, e un taglio ai salari di piloti e assistenti di volo fino al 32%.

Lo ha detto il ministro dei Trasporti Graziano Delrio al termine dell'incontro di oggi al Mise con sindacati, azienda e i ministri dello Sviluppo, Carlo Calenda, e del Lavoro, Giuliano Poletti.

"Abbiamo cominciato a lavorare e continueremo a lavorare, dobbiamo fare approfondimenti. Che la situazione fosse critica non lo abbiamo scoperto oggi", ha detto Delrio.

A chi chiedeva se escluda un intervento dello Stato, il ministro ha risposto: "Abbiamo già detto".

Secondo i sindacati, che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per il 5 aprile contro i tagli, oggi non si è parlato dell'ipotesi di una garanzia pubblica per sbloccare la ricapitalizzazione di Alitalia.

Altri 400 esuberi potrebbero esserci tra il personale navigante per cui in agosto scade il contratto di solidarietà.

La Cgil ha chiesto garanzie sul fatto che non partano procedure di mobilità durante la discussione.

La compagnia aerea impiega attualmente 12.500 persone.

Per tornare alla profittabilità dalle attuali perdite di 500.000 euro giornalieri, Alitalia punta a un taglio dei costi di 1 miliardo entro il 2019. La compagnia ha promesso l'ingresso in flotta di sei nuovi aeromobili a lungo raggio e fino a 500 nuove assunzioni fra piloti ed assistenti di volo dal 2019.

Nei prossimi giorni partiranno tavoli tecnici per approfondire i numeri e la solidità del piano mentre il 30 marzo ci sarà un nuovo incontro con i ministri.

Antonio Piras della Fit-Cisl ha detto che "lo sciopero del 5 aprile è confermato. Il piano per noi non è credibile né ricevibile".

L'ex compagnia di bandiera è partecipata al 49% dalla compagnia emiratina Etihad mentre il restante 51% è in mano a soci italiani tra cui le banche UniCredit (MI:CRDI) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP).

(Giuseppe Fonte)

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