di Giuseppe Fonte
ROMA (Reuters) - Via libera del governo alla riforma delle Banche di credito cooperativo (Bcc) e alle nuove misure per aiutare le banche a smaltire i crediti deteriorati.
L'intero pacchetto mira ad incentivare operazioni di aggregazione perché "l'Italia ha bisogno di banche più grandi", ha detto il premier Matteo Renzi presentando il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri dopo oltre due ore di riunione.
Il provvedimento recepisce l'accordo siglato con la Commissione europea e istituisce la garanzia pubblica sulla cartolarizzazione dei crediti in sofferenza (Gacs).
Perché lo scudo del Tesoro sia efficace le banche dovranno deconsolidare dal bilancio le sofferenze cedendole a veicoli individuali, le cosiddette bad bank.
I crediti in sofferenza ammontano a oltre 200 miliardi, circa 88 al netto degli accantonamenti. La riforma delle Bcc prevede un processo di 18 mesi durante i quali i singoli istituti dovranno confluire in una società capogruppo con 1 miliardo di patrimonio.
"Prevediamo il diritto di non entrare in questo nuovo gruppo", dice Renzi. "Chi decide di muoversi in autonomia potrà farlo a condizione che abbia almeno 200 milioni di euro di riserve e corrisponda all'erario il 20% di questre riserve", dice Renzi.
In più, il decreto rende esenti per tutto il 2016 dall'imposta di registro le vendite fatte in asta giudiziaria, un incentivo che dovrebbe aiutare le banche a riscuotere in tempi più celeri le garanzie sui crediti inesigibili.
Le altre misure sul diritto fallimentare sono confluite in un disegno di legge delega che il ministero della Giustizia illustrerà in giornata.
Il decreto legge non disciplina invece i criteri in base ai quali ripartire gli indennizzi ai risparmiatori colpiti dal salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti.
L'intenzione del governo è procedere con un decreto ministeriale e un decreto della Presidenza del consiglio che, assicura Renzi, "saranno presentati nei prossimi giorni".
A fine 2015, salvando le quattro banche con la nuova procedura europea di risoluzione, il governo ha azzerato obbligazioni subordinate per 768 milioni, 430 dei quali in mano a 12.500 clienti retail.
Il governo ha iscritto a bilancio 100 milioni per dare ristoro ai risparmiatori più vulnerabili.
Una fonte governativa spiega che i rimborsi non saranno mai al 100% né potranno superare quota 100.000 euro, lo stesso limite valido per l'attuale garanzia sui depositi.