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Banche Venete, da Stato 5 mld per Intesa SP, pronti fino a 17 mld

Pubblicato 25.06.2017, 18:45
Aggiornato 25.06.2017, 18:50
© Reuters. Pier Carlo Padoan

ROMA (Reuters) - Il governo spenderà subito oltre 5 miliardi di euro per dare a Intesa Sanpaolo (MI:ISP) i mezzi per rafforzare il patrimonio e comprare, senza effetti sui suoi ratio patrimoniali, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, separate in good e bad bank, per una operazione che potra costare allo Stato fino a 17 miliardi.

Lo hanno spiegato in conferenza stampa il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan al termine di un consiglio dei ministri di 19 minuti che ha varato il decreto per avviare la liquidazione ordinata dei due istituti veneti e permettere domani mattina la riapertura degli sportelli.

"Le persone che ci criticano ci dicano quali sarebbero state le alternative migliori, io non ne vedo. L’unica alternativa sarebbe stato lo spezzatino, mentre con la decisione di oggi gli sportelli continueranno ad operare", ha detto Padoan.

"E' stata una decisione molto importante, molto urgente e necessaria", ha detto Gentiloni spiegando che il decreto serve a evitare "i rischi evidenti di un fallimento disordinato".

Intesa SP ha oggi riunito il cda che, spiega una fonte, ha dato mandato all'AD Carlo Messina di concludere l'acquisizione a un euro delle attività 'buone' delle due venete, ricapitalizzando con i fondi pubblici.

Lo Stato spenderà subito poco più di 5 miliardi, ha spiegato Padoan. In particolare il governo mette a disposizioni 4,785 miliardi come anticipo di cassa per le operazioni necessarie per mantenere la capitalizzazione di Intesa SP a fronte dell’acquisto delle due venete, in modo che i ratio patrimoniali dell'istituto guidato da Carlo Messina non vengano intaccati.

Inoltre dovrà destinare sempre a Intesa SP oltre 400 milioni a copertura di garanzie attivate per fronteggiare rischi legati al completamento della due diligence sulle sofferenze.

Altri 12 miliardi sono stati calcolati e sono a disposizione, ha detto Padoan, come ammontare massimo delle garanzie su crediti ora ritenuti in bonis.

In totale quindi ci sono circa 17 miliardi di risorse accantonate dallo Stato che comunque, ha assicurato il ministro dell'Economia, non avranno impatti sulla finanza pubblica perché, per l'importo definitivo, si farà ricorso ai 20 miliardi stanziati lo scorso dicembre per le ricapitalizzazioni delle banche. Lo Stato è atteso anche dalla ricapitalizzazione precauzionale di Mps (MI:BMPS) per un importo non inferiore ai 6 miliardi.

Allo Stato resteranno le attività deteriorate delle due banche, dichiarate in dissesto dalla vigilanza di Francoforte e per le quali non è stato possibile utilizzare la risoluzione.

La procedura nazionale di liquidazione coatta amministrativa, ha spiegato Padoan, prevede aiuti di Stato compatibili con le norme Ue dopo il burden sharing di azioni e obbligazioni subordinate. Gli investitori retail possessori di bond subordinati saranno rimborsati sino all'80% dallo Stato, mentre per il restante 20% Padoan ha spiegato di far conto sull'impegno di Intesa.

Cedute le attività buone a Intesa SP, le due banche in liquidazione avranno una gestione commissariale e, secondo una fonte, Fabrizio Viola, AD di Pop Vicenza e presidente del comitato strategico di Veneto Banca, sarà uno dei tre commissari.

(Stefano Bernabei)

© Reuters. Pier Carlo Padoan

- ha collaborato Gianluca Semeraro

((via redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02 66129654, Reuters messaging: luca.trogni.thomsonreuters.com@reuters.net)) Per una panoramica su mercati e notizie in lingua italiana con quotazioni, grafici e dati, gli abbonati Eikon possono digitare nel Search Box di Eikon la parola "Pagina Italia" o "Panorama Italia"

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