ROMA (Reuters) - A fine 2013 il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha caldeggiato la fusione tra Veneto banca e Popolare di Vicenza.
Lo dice l'ex AD di Veneto banca, Vincenzo Consoli, leggendo un verbale di un cda dell'istituto che risale al 14 gennaio 2014.
Il verbale era stato redatto dall'allora presidente Flavio Trinca, e riporta di un incontro con lo stesso Consoli e l'ex presidente di Popolare Vicenza Gianni Zonin, il quale riferisce delle richieste del governatore.
Veneto e Vicenza sono state liquidate in una operazione di salvataggio che è ha avuto un costo immediato per lo Stato di circa 5 miliardi.
"Nell'incontro Zonin premetteva che l'operazione gli era stata fortemente caldeggiata dal governatore di Bankitalia, il quale si era dichiarato concorde sul fatto che la nuova realtà integrata dovesse essere espressione di Popolare Vicenza", ha detto Consoli leggendo il verbale durante l'audizione alla commissione d'inchiesta sulle banche.
L'incontro è avvenuto il 27 dicembre 2013.
Consoli riferisce anche di un incontro, il 6 novembre 2013, con il capo della vigilanza Carmelo Barbagallo.
"Barbagallo arriva in banca, ci chiede di allontanarci un attimo e dice che la banca deve andare con un istituto di adeguato standing. Trinca chiede quasi urlando quale fosse questo istituto e Barbagallo risponde Popolare di Vicenza", riferisce l'ex AD.
Qualche mese dopo, "intorno a Pasqua" 2014 secondo Consoli, si tiene un incontro con Giuseppe Fornasari, allora presidente di Banca Etruria, a Laterina nella casa del vice presidente Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena, che aveva giurato da poco come ministro nel governo Renzi.
L'incontro, spiega Consoli, serviva per un primo confronto fra i manager dei due istituti, di cui la Banca d'Italia aveva chiesto la rimozione.
"Venne il ministro Boschi e rimase per un quarto d'ora, durante il quale non proferì parola, dopo di che si alzò e andò via".
Secondo il deputato PD, Gian Pietro Dal Moro, dalle parole di Consoli e dalle audizioni precedenti emerge un quadro preciso: "C'è un player che si chiama Vicenza, mentre Veneto ed Etruria ne sono le vittime. Siamo di fronte a una regia chiara".
Bankitalia non ha commentato.
(Giuseppe Fonte e Stefano Bernabei)