MILANO (Reuters) - Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano ha eseguito oggi una serie di acquisizioni di atti presso le sedi di Milano e di Verona di Banco Bpm (MI:PMII) nell'ambito di una inchiesta condotta dalla procura con l'ipotesi di reato di aggiotaggio su presunte possibili omissioni nella comunicazione al mercato di dati sulla copertura dei crediti deteriorati detenuti da Banco Popolare (MI:BAMI).
Lo riferiscono fonti a diretta conoscenza del dossier, aggiungendo che l'inchiesta è al momento a carico di ignoti, e lo si evince dal decreto di esibizione di atti firmato dai pm e notificato dalle Fiamme Gialle, che Reuters ha potuto leggere.
Nell'immediato non è stato possibile avere un commento da parte della banca.
L'inchiesta, condotta dai pm Roberto Pellicano e Sergio Spadaro, è tesa a verificare se le due banche, pur essendo venute a conoscenza prima della conclusione dell'operazione di fusione, di alcuni rilievi mossi dalla Bce a proposito della copertura finanziaria da parte del Banco dei crediti deteriorati, abbiano omesso di comunicarlo sia agli azionisti che al mercato.
Nell'ordine di esibizione presentato oggi nelle due sedi di Banco Bpm, la procura di Milano ha chiesto l'acquisizione di "tutti i documenti anche informali, report anche provvisori e preliminari, email, verbali di riunioni e comunicazioni fra l'autorità di vigilanza (Bce), il Banco e Bpm riguardanti l'eventuale ispezione in corso avente ad oggetto i temi di cui ai comunicati stampa del 23-11-2016".
Il 23 novembre Banco Popolare aveva comunicato di non avere ancora ricevuto "gli esiti definitivi" degli accertamenti Bce.
Prima delle assemblee per l'integrazione delle due banche i vertici si erano detti tranquilli sulla copertura delle sofferenze del Banco.
(Emilio Parodi)