MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude in rialzo non lontano dai massimi di seduta, sostenuta dai bancari per il nuovo accordo di Basilea 3, considerato meno severo rispetto alle attese e dopo i primi concreti passi avanti del negoziato sulla Brexit.
I dati Usa sottolinerano la forza dell'economia, ma non muovono il mercato. Attese per la riunione della Fed e la possibile mossa sui tassi di metà dicembre.
L'indice FTSE Mib chiude in rialzo dell'1,4%, l'Allshare dell'1,27%. Scambi a 2,5 miliardi. In Europa lo Stoxx 600 sale dello 0,8%.
Bancari in evidenza con l'indice settoriale italiano a +2,99% dal +2,3% del paniere europeo. Corrono le big Intesa Sanpaolo (MI:ISP) (+2,6%) e UniCredit (MI:CRDI) (+4,1%), con Banco Bpm (MI:PMII) che segna +2,96%.
Gli operatori sottolineano l'impatto meno pesante sul capitale, rispetto alle iniziali attese, derivante delle nuove regole di Basilea 3 e il maggiore tempo concesso agli istituti per adeguarsi alle nuove misure.
Spicca il rimbalzo del CREVAL (+9%) dopo lo scivolone dei ieri per il taglio del rating deciso da Fitch sulle incertezze legate al maxi-aumento di capitale da 700 milioni, mentre CARIGE (-3,7%) inverte la marcia su prese di beneficio dopo il balzo di ieri e la buona partenza di stamani per l'esito positivo dell'aumento di capitale.
FIAT CHRYLSER (FCA (MI:FCHA)) in buon rialzo, sostenuta anche dalle attese di un rafforzamento del dollaro.
ATLANTIA (MI:ATL) in calo, mentre sulla partita spagnola per l'acquisto di Abertis arriva la richiesta del governo spagnolo di revocare l'autorizzazione concessa dall'autorita di controllo Cnmv, in quanto sarebbe necessario un preventivo via libera da parte dello stesso governo.
Qualche vendita anche sui petroliferi con SAIPEM (MI:SPMI), mentre ENI (MI:ENI) poco sopra la parità dopo che Jp Morgan ha limato il target price a 12,50 da 13 euro.
TELECOM ITALIA (MI:TLIT) prosegue, ma senza slancio, la fase positiva di recupero dai minimi, intorno a 70 centesimi, dell'ampio range dell'ultimo anno. Aiuta la conferma del cda, nei giorni scorsi, a valutare la separazione della rete.