ROMA (Reuters) - Il nuovo piano industriale della Cdp guidata da Claudio Costamagna e Fabio Gallia punta a mobilitare nei prossimi cinque anni 160 miliardi di risorse del gruppo e oltre 100 miliardi da soggetti, nazionali ed esteri, pubblici e privati.
Lo si legge nel comunicato di presentazione del piano che punta quindi ad accelerare il ruolo della Cdp di sostegno alla crescita in una fase di iniziale ripresa e condizioni di mercato più favorevoli, destinando in proprio circa 60 miliardi in più rispetto ai cinque anni precedenti.
Cdp è stata riconosciuta nella legge di Stabilità, come "istituto nazionale di promozione" potendo così diventare il regista delle iniziative legate ai fondi previsti dal piano Juncker di investimenti europei e avrà anche la gestione dei fondi pubblici regionali e strutturali della Ue.
Tra i focus del nuovo piano, accanto al tradizionale sostegno al finanziamento degli enti locali, Cdp punta a "un cambio di passo nella realizzazione di infrastrutture, a cui vengono destinati 68 miliardi nel piano con un moltiplicatore di 2,8 volte (24 mld di Cdp e 44 di altre risorse del sistema).
Altro tema forte del piano è quello del sostegno alle imprese, con 117 miliardi di risorse della Cassa e 46 miliardi di altre risorse per un totale di 163 miliardi con una minore leva pari a 1,4 volte.
In questo ambito Cdp punta a diventare il primo operatore di venture capital del paese, con l'obiettivo di supportare le aziende lungo tutto il ciclo di vita, quindi anche favorendo l'accesso al capitale per la crescita e sviluppando l'internazionalizzazione.
Il nuovo piano ridefinisce il ruolo del Fondo strategico italiano che si occuperà di un fondo specifico per la crescita di aziende del settore privato, puntando ad intercettare quelle, ad esempio quelle familiari, ad alto potenziale di sviluppo. Possibile sbocco la quotazione, ma più in generale l'individuazione di nuovi canali di finanziamento. Gli asset posseduti attualmente dal Fondo Strategico Italiano verranno riorganizzati tramite la costituzione di un portafoglio con focus sugli investimenti di rilevanza sistemica con orizzonte di lungo periodo.
Il modello per promuovere l'internazionalizzazione indicato nel piano, affida a Sace un ruolo di "unico presidio", con un precisto rafforzamento della attuale rete della società che assicura il credito all'export e un maggiore focus nell'assistenza alle aziende di medie dimensioni. Il piano prevede di mobilitare circa 63 miliardi di risorse, a cui corrispondono circa 71 miliardi di risorse attivate per l'internazionalizzazione.
Ultimo focus del piano è quello immobiliare, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio italiano delal PA, sviluppare l'housing sociale, riqualificare aree con poli per l'innovazione e per l'apprendimento di mestieri, e il turismo, speicalmente al Sud.
(Stefano Bernabei)