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Eni investirà 7 miliardi in prossimi 4 anni in Italia, no acquisizioni in rinnovabili

Pubblicato 18.04.2018, 14:41
Aggiornato 18.04.2018, 14:50
© Reuters. La sede di Eni a Roma

MILANO (Reuters) - Per Eni (MI:ENI) l'Italia "è il nostro primo Paese a livello di investimenti: 7 miliardi di euro nei prossimi 4 anni, di cui 1 miliardo destinato alle attività green, incluse le spese per la ricerca e sviluppo al servizio del processo di decarbonizzazione".

E' quanto ha dichiarato l'AD della major, Claudio Descalzi, che ha presentato a Piazza Affari il piano industriale al 2021 già annunciato al mercato lo scorso marzo a Londra.

Descalzi, che ha anche fatto il punto sulla sicurezza e sullo stato delle attività della major, ha aggiunto: "Lavoriamo in decine di Paesi nel mondo e in ogni Paese integriamo le nostre competenze e la nostra passione con quelle delle popolazioni che ci ospitano, con risultati straordinari. Ma le nostre radici sono in Italia ed è proprio qui che vediamo il potenziale per investire di più".

Il Progetto Italia di Eni prevede iniziative di riqualificazione industriale con la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile nell'ambito di terreni Eni bonificati. L'energia rinnovabile prodotta sarà destinata prevalentemente a soddisfare gli autoconsumi degli asset industriali di Eni, consentendo alla compagnia di ridurne i consumi energetici.

In questo ambito sono stati indentificati 25 progetti per una potenza complessiva pari a 220 megawatt, pari a 0,4 terawatt/ore all'anno di energia elettrica, e che entreranno in esercizio nel 2021, sottolinea la nota.

Al momento Eni non prevede di crescere nel settore attraverso acquisizioni, quindi nessun interesse per gli asset che il fondo Terra Firma ha deciso di mettere in vendita nel solare in Italia. "Noi cresciamo per linea organica perché abbiamo terreni, buone esposizioni soprattutto là dove c'è una copertura solare importante, quindi non abbiamo per il momento in testa nessun tipo di acquisizione. Se ci saranno delle acquisizioni potrebbero essere molto opportunistiche e riguardanti degli asset che possiamo mettere a fattor comune con dei nostri sviluppi per poter fare delle sinergie e quindi avere ancor più capacità".

Approfondendo il tema, il numero uno di Eni ha quindi sottolineato: "E' chiaro che l'idea di arrivare a 500, 600, 700 mega di rinnovabili in Italia non mi dispiacerebbe, visto che adesso siamo a 150. Una crescita che possiamo fare: se la crescita inorganica ha costi inferiori di quella organica ok, altrimenti preferisco crescere in modo organico visto che i terreni ci sono".

© Reuters. La sede di Eni a Roma

(Giancarlo Navach)

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