FRANCOFORTE (Reuters) - Diversi esponenti della Banca centrale europea sono scettici sulla necessità di ulteriori interventi di politica monetaria nel breve termine, anche se le stime fotografano un calo dell'inflazione e alcuni investitori contano su un ulteriore allentamento.
E' quanto emerge da conversazioni con cinque rappresentanti dell'istituto centrale.
Poco dopo la diffusione dell'esclusiva Reuters l'euro ha guadagnato terreno toccando il massimo di seduta sul dollaro a 1,0918, il massimo di 11 mesi sulla sterlina a 75,77 e il massimo di tre mesi e mezzo sul franco svizzero a 1,0977.
Gli investitori non si aspettano novità decisive dal meeting di settimana prossima ma l'attenzione è concentrata sulla riunione del 10 marzo quando Francoforte renderà note le previsioni iniziali di crescita e inflazione per il 2018.
Se anche i dati fossero in flessione, alcuni banchieri centrali che hanno parlato con Reuters sostengono che Francoforte non risponderà immediatamente.
"Tutti speriamo che... ciò che abbiamo fatto sia sufficiente", ha detto un esponente del consiglio direttivo.
"Alla luce della volatilità dei prezzi del greggio, anche se le stime per il 2018 dovessero essere al di sotto del target, non dovremmo agire".
"La Bce ha fatto il suo lavoro (...), adesso è ora che siano gli altri a fare il proprio: politica fiscale, investimenti infrastrutturali, riforme strutturali", ha detto uno dei banchieri centrali, che ha chiesto di restare anonimo.
A dicembre, il presidente della Bce Mario Draghi ha deluso i mercati con un pacchetto di misure più modesto delle attese, lasciando la speranza ad alcuni investitori che possa intraprendere ulteriori azioni a marzo quando la Bce renderà note le nuove stime economiche.
(Balazs Koranyi e John O'Donnell)