Investing.com - I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura positiva questo lunedì a Wall Street, con gli investitori che tirano un sospiro di sollievo per le tensioni in Siria e si preparano ad una settimana piena dal punto di vista dei report sugli utili.
Alle 6:51 ET (10:51 GMT), i future Dow blue chip salgono di 153 punti, o dello 0,59%, i future S&P 500 vanno su di 15 punti, o dello 0,56% mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech salgono di 40 punti, o dello 0,61%.
Le tensioni per un peggioramento del conflitto in Siria sembrano essersi ridotte nel fine settimana, dopo che Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno condotto un attacco aereo contro le strutture di armi chimiche in Siria, per rispondere al presunto attacco con gas velenoso avvenuto a Duma il 7 aprile.
Sebbene il Presidente russo Vladmir Putin ieri abbia avvertito che ulteriori attacchi in Siria potrebbero scatenare il “caos nelle relazioni internazionali”, il fatto che il Presidente USA Donald Trump abbia invece dichiarato “missione compiuta” ha spinto gli operatori dei mercati a prevedere che sia da escludere una escalation immediata del conflitto.
In un clima di cautela per le tensioni geopolitiche, i trader si preparano ad una settimana ricca di utili del primo trimestre, compresi quelli di alcune componenti dell’indice Dow e di decine di compagnie dell’indice S&P 500.
La crescita degli utili si stima vedrà un aumento del 18,5%, secondo i dati di Thomson Reuters, la più alta in sette anni, dal momento che i risultati probabilmente sono stati spinti dagli sgravi fiscali del Presidente Trump.
Nella seduta odierna, Bank of America (NYSE:BAC) registra un lieve calo negli scambi pre-market dopo aver riportato utili per azione del primo trimestre pari a 0,62 dollari per un totale di 23,27 miliardi di dollari. Erano stati previsti risultati, rispettivamente, di 0,59 dollari e di 23,06 miliardi.
Netflix (NASDAQ:NFLX) pubblicherà i risultati trimestrali dopo la chiusura dei mercati.
Per quanto riguarda i dati, gli investitori seguiranno le vendite al dettaglio di marzo e l’indice manifatturiero NY Empire State di aprile alle 8:30 ET (12:30 GMT), seguiti dai dati di febbraio sulle scorte delle imprese e sull’indice NAHB sul settore immobiliare di aprile alle 10:00 ET (14:00 GMT).
Sotto i riflettori anche gli interventi dei policymaker della Federal Reserve Robert Kaplan, Neel Kashkari e Raphael Bostic per avere indicazioni sull’andamento dei tassi di interesse.
I future Fed fund prevedono una probabilità del 90% di un aumento dei tassi in occasione del vertice di giugno, mentre lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com rivela la possibilità di un terzo aumento a dicembre pari all’84%.
In attesa dei dati e degli interventi dei membri della Fed, l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei valute, scende dello 0,27% a 89,27 alle 6:52 ET (10:52 GMT), mentre l’oro con consegna a giugno sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange scende dello 0,13% a 1.346,10 dollari.
Intanto, le borse europee sono pressoché invariate. Tuttavia, l’indice londinese FTSE 100 scende dello 0,4%: pesano i cali delle materie prime e la sterlina forte.
In Asia, la maggior parte dei mercati ha chiuso al ribasso, trascinati dai cali ad Hong Kong e nella Cina continentale nei timori per il dollaro di Hong Kong.
Il prezzo del greggio crolla dell’1% questo lunedì, dopo il rimbalzo dell’8% della scorsa settimana. I trader hanno deciso di bloccare i profitti dopo i dati di venerdì di Baker Hughes secondo cui il numero degli impianti di trivellazione USA è salito di sette unità nella settimana terminata il 13 aprile, portando il totale a 815, il massimo dal marzo 2015.
I dati alimentano i timori che l’aumento della produzione USA possa vanificare gli sforzi dell’OPEC di mettere fine alle scorte in esubero.