ROMA (Reuters) - La Web tax introdotta in manovra dal Senato va estesa al commercio elettronico riducendo il prelievo dal 6 all'1 o al 2% della transazione.
Lo ha detto il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, chiedendo inoltre di anticipare al 2018 dal 2019 l'entrata in vigore della nuova imposta.
"Vi invito a riflettere, anche per ragioni di gettito, se non abbia più senso eliminare tutti questi meccanismi burocratico-amministrativi e anticipare l'imposta al 2018, mettendoci anche l'1% o il 2%, ma con tutte le transazioni dentro. Io penso che si avrebbe un gettito tra le tre e le cinque volte superiore", ha detto il deputato durante la discussione in commissione sulla manovra.
Nella versione uscita fuori da Palazzo Madama, la Web tax al 6% si applica alle transazioni elettroniche tra imprese e l'obbligo di versare l'imposta non ricade su Google (NASDAQ:GOOGL) e Amazon (NASDAQ:AMZN), ma sulle imprese loro clienti.
Per non penalizzare le società italiane è previsto un credito d'imposta da utilizzare in compensazione con altri tributi.
La Ragioneria generale dello Stato ha stimato un gettito di 114 milioni avendo a riferimento ricavi per quasi 4 miliardi.