Investing.com - Non si ferma lo scontro per il controllo di Telecom Italia (MI:TLIT) con Vivendi (PA:VIV) che cerca di difendersi dall’assalto del fondo Elliott attraverso vie legali. Attesa per oggi, infatti, la pronuncia da parte del Tribunale di Milano sul ricorso presentato dalla stessa Telecom e richiesto dai francesi, contro la revoca di sei membri del cda richiesta dagli americani.
Le vie legali sono state intraprese dopo la deciisione del cda in previsione dell’assemblea del 24 aprile, data in cui tale revoca verrà messa a votazione e che potrebbe sancire una perdita di potere di Vivendi, dopo la “discesa in campo” di diversi soggetti a sostegno del fondo Elliot guidato da Paul Singer.
Vivendi vede la lista dei suoi alleati affievolirsi, in quanto sembrerebbero al suo fianco solo alcuni fondi francesi quali Financiere De L'echiquier (0,44%), Credit Agricole (PA:CAGR) (0,3%), Natixis ed Exane (0,57%), con un 5% circa di capitale.
Al contrario, Simon sembra stia coalizzando un gruppo di investitori di diversa provenienza che si sono schierati apertamente contro i francesi e che potrebbero aggiungersi al potenziale 13,73% in possesso del fondo Elliot. Del gruppo fa parte Cassa Depositi e Presiti (Cdp) al 4,262% a cui si aggiungono Jp Morgan (5,932%) e i tedeschi di Shareholder Value Managemente che ha dichiarato la sua intenzione di arrivare fino al 2%, rispetto all’attuale 1%.
Su Telecom, i francesi stanno giocando la “partita” di un polo televisivo europeo in cui Mediaset (MI:MS) svolge un ruolo importante. Nel caso in cui Vivendi dovesse perdere tale partita abbandonerebbe il suo progetto di una “Netflix del Sud Europa” e la posizione non più fondamentale del Biscione potrebbe portare alla cessione di Mediaset Premium a Rupert Murdoch.
Nel frattempo, a Piazza Affari il titolo resta in crescita sulla scia di un trend positivo che dura dai primi del mese di marzo, con aumento del prezzo delle azioni di circa il 15% complessivo.
Secondo alcuni analisti, il “provvedimento di urgenza” che il tribunale potrebbe adottare prima del 24 aprile, porterà un rischio “paralisi” sul titolo e invertire tale tendenza positiva.