Investing.com - Pessima giornata a Piazza Affari per il titolo Tenaris (MI:TENR) che a metà seduta cede oltre il 3% con le azioni quotate a 14,59 euro. Stabile invece il Ftse Mib appena sopra la parità.
Le mancate aspettative degli analisti sui limitati dazi imposti da Donald Trump sull’acciaio sudcoreano stanno spingendo gli operatori alle vendite sul titolo. Tenaris, infatti, si occupa di produzione di tubi d’acciaio (Octg, Oil Country Tubular Goods) e la Corea del Sud che rappresenta il maggiore esportatore verso gli Stati Uniti.
Il Dipartimento Usa del commmercio ha imposto dazi anti-dumping del 75,81% sui tubi importati dall’azienda Nexteel, la quale produce il 30% di tutta l’esportazione sudcoreana negli Usa, mentre solo il 6,75% su quelli esportati da SeAH Steel e altri produttori. Le tariffe, dunque, riguardano solo il 30% dell’import totale, cifra considerata molto deludente per Tenaris, rispetto anche alle attese sulle scelte di Trump.
Nel frattempo, tra i petroliferi restano deboli anche Saipem (MI:SPMI) (-0,68%), Saras (MI:SRS) (0,58%) e Eni (MI:ENI) (0,30%), in controtendenza rispetto al prezzo del petrolio che guadagna lo 0,46% e al Brent (+0,36%).
Il greggio è influenzato dal rapporto dell’AIE diffuso questa mattina secondo il quale le scorte di petrolio globali sono diminuite grazie ai recenti tagli alla produzione. “Con poco meno della metà della fornitura di greggio globale soggetta a limitazione e la stabile crescita della domanda, l’impatto sulle scorte è stato sostanziale”, scrive l’agenzia nel suo report.
In relazione ai prossimi mesi, l’AIE ha confermato le stime sulla produzione globale nel 2018, ferme a 1,5 milioni di barili al giorno, mentre le scorte non-Opec dovrebbero salire a 1,8 milioni.
L’agenzia sottolinea, inoltre, come le tensioni sui dazi commerciali tra Stati Uniti e Cina rappresentano un rischio per le attuali previsioni sulla domanda.