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Wall Street, una crescita degli utili del 21% per quest’anno pare eccessiva

Pubblicato 25.06.2018, 12:00
Aggiornato 25.06.2018, 10:20
Wall Street, una crescita degli utili del 21% per quest’anno pare eccessiva

Sebbene il consenso degli analisti indichi una previsione di rialzo degli utili dell’S&P500 di Wall Street del 21% per quest’anno, non manca chi mette in dubbio tale stima.

In base ai dati del consenso degli analisti censiti da Thomson Reuters lo scorso 21 giugno, gli utili delle aziende dell’indice S&P500 di Wall Street dovrebbero attestarsi a fine 2018 a 160,8 dollari. Con un indice S&P500 intorno ai 2.750 punti significa che il rapporto prezzo / utili (p/e) prospettico (ovvero che tiene conto degli utili attesi a fine anno) si posiziona ad un più rassicurante 17,1 rispetto al 21,2 che aveva raggiunto il 26 gennaio quando l’indice fissò il suo valore massimo a quota 2.872 punti.

PREVISIONI AL RIALZO ANCHE PER IL 2019 E IL 2020

Da notare che le previsioni degli analisti per l’anno in corso fanno seguito ad un robusto +11,8% dei profitti registrato nel corso del 2017, dopo un triennio (2014, 2015, e 2016) in cui gli utili delle aziende dell’S&P500 sono rimasti sostanzialmente stabili intorno ai 118 dollari. Non solo. Sempre in base al consenso degli analisti censiti da Thomson Reuters, i profitti aggregati delle compagnie dell’S&P500 si dovrebbero spingere fino a 176,6 dollari l’anno prossimo (con un ulteriore rialzo annuo quindi del 9,8%) e a 193 dollari nel 2020 (un altro +9,2 per cento).

PICTET AM PREDICA PRUDENZA SU WALL STREET

Ma i gestori di Pictet Asset Management, già prudenti sulle azioni bancarie europee a seguito delle inquietudini politiche in Italia, si dichiarano ancora meno entusiasti sulle prospettive per le azioni statunitensi. Ritengono infatti che molte delle buone notizie che circolano siano già incorporate nelle attuali quotazioni di Wall Street. È vero, ammettono gli esperti di Pictet AM, che, nelle ultime trimestrali USA gli utili per azione (EPS) siano aumentati di circa il 25% rispetto ai 12 mesi precedenti, con i ricavi in salita di oltre l’8% e con circa l’80% delle compagnie che hanno superato le previsioni degli analisti. Ma è altrettanto probabile che questi siano i livelli di punta massima del ciclo in corso.

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STIME TROPPO OTTIMISTICHE

“La comunità degli analisti internazionali stima una crescita di circa il 20% per il 2018 nel complesso, un dato che secondo i nostri modelli fondamentali pare essere troppo ottimistico. Quindi, sebbene le nostre valutazioni azionarie statunitensi siano scese bruscamente, dopo la caduta dei prezzi azionari dai massimi di gennaio, siamo convinti che tali valutazioni non siano abbastanza convincenti da compensare i rischi di aumento dei tassi d’interesse” tengono a specificare i professionisti di Pictet AM.

MEGLIO LE AZIONI DELLA ZONA EURO

I quali, tuttavia, confermano il sovrappeso sulle azioni dell’Eurozona. Le ragioni? Esattamente le opposte a quelle che li rendono prudenti su Wall Street. L’azionario dell’eurozona dovrebbe beneficiare del fatto che la regione è in ritardo rispetto al ciclo economico statunitense mentre le quotazioni azionarie incorporano molte notizie negative. “Le previsioni sugli utili azionari europei sono pari al 7% per quest’anno e al 9% per l’anno prossimo, mentre la debolezza relativa dell’euro dovrebbe offrire un ulteriore supporto” spiegano i gestori di Pictet AM.

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I RISCHI? LA CRISI POLITICA ITALIANA

I rischi? Occorre tenere sotto osservazione l’evoluzione della crisi politica italiana. “Esiste la possibilità che la coalizione populista si dimostri fortemente anti-europeista, provocando ulteriori perdite sui mercati obbligazionari ed azionari. Tuttavia, riteniamo che il nuovo governo sarà meno lontano dai mercati di quanto inizialmente temuto” concludono gli esperti di Pictet AM.


** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge


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