MILANO (Reuters) - Torna la tensione davanti ai cantieri del Tap, nella marina di Melendugno, dove sono in corso i lavori da parte del consorzio internazionale per realizzare l'approdo del gasdotto che porterà il gas azero in Puglia a partire dal 2020.
Sia ieri sia oggi si sono verificati espisodi di sassaiole che hanno fermato i lavori, come sototlinea Tap in una nota. Diversi i feriti.
Nel comunicato Tap denuncia "i ripetuti atti di violenza che da due giorni impediscono alle maestranze e ai mezzi di entrare al cantiere dove è in corso la realizzazione del pozzo di spinta per la costruzione del microtunnel per svolgere il loro lavoro".
"Ai blocchi stradali, ai tentativi di sfondamento dei cancelli, alle minacce personali ai lavoratori, si sono aggiunti lanci di pietre, di fumogeni e di altri materiali contundenti contro le forze dell'ordine e le guardie di vigilanza privata. Risultano ferite, seppur in maniera lieve, una funzionaria di pubblica sicurezza e due guardie di vigilanza privata. Sono stati inoltre vandalizzati alcuni mezzi e autovetture".
Secondo la ricostruzione dei No Tap, in un messaggio via whatsapp, di due attivisti feriti che sorvegliavano gli ingressi dei cancelli, "un attivista è stato preso a manganellate, subendo ferite lacero-contuse che necessitano di punti di sutura", mentre una donna sarebbe stata strattonata.
La conseguenza di questi tafferugli è un nuovo stop alla costruzione del gasdotto, già in ritardo a seguito delle proteste della popolazione locale contraria all'approdo. "Tap denuncia l'assenza delle condizioni di sicurezza e serenità necessarie per svolgere lavori regolarmente autorizzati, come diretta conseguenza del mancato rispetto della legge e della convivenza civile da parte di una frangia sempre più violenta e lontana da ogni manifestazione di pacifico dissenso. Tap confida nel supporto delle autorità e delle istituzioni per garantire la ripresa dei lavori in adeguate condizioni di sicurezza".
Secondo una fonte del consorzio, il ritmo dei lavori aveva raggiunto un buon livello e si confidava per la fine del mese di concludere la costruzione del pozzo di spinta, propedeutico all'avvio degli scavi per il microtunnel che sbucherà al largo della spiagga di San Foca. Se le proteste dovesse continuare questa tempistica andrà, pertanto, rivista.
La recrudescenza delle proteste si è verificata a seguito della decisione della Bei, il 6 febbraio scorso, di concedere un prestito da 1,5 miliardi di euro al consorzio Tap (di cui Snam (MI:SRG) detiene il 20%), dando così una maggiore stabilità finanziaria alla realizzazione dell'infrastruttura.
(Giancarlo Navach)