Di Alessandro Albano
Investing.com - Tramonta l'idea di un'Opa sul 100% di Telecom Italia (BIT:TLIT) dopo le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle tlc, Alessio Butti, che di fatto ha spento le luci su un'offerta totalitaria sull'ex monopolista.
E il mercato fa capire come la pensa: il titolo nel pomeriggio perde il 5,5% ad euro 0,2058.
"Parlare ancora di opa totalitaria è una fantasia", ha detto il sottosegretario in occasione di un incontro a Roma, precisando che l'obiettivo del governo "è assicurare il controllo pubblico della rete fissa di Tim", anche se le modalità "devono ancora essere definite".
Le parole arrivano nel stesso giorno in cui il cda di Tim avrebbe dovuto decidere qualcosa sulla lettere d'intenti presentata a maggio da Cdp e in scadenza oggi dopo le diverse proroghe di questi mesi, nel quale viene proposta l'integrazione delle reti con Open Fiber dopo la spedizione delle reti NetCo e ServiceCo.
Ma dopo il nulla di fatto con i sindacati, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha diramato una nota alla vigilia del cda odierno rimandando "entro il 31 dicembre" la decisione sull’offerta di Cdp per integrare le reti.
Uno stallo che tiene sospeso il futuro della struttura societaria visto che il piano industriale dell'Ad Labriola prevede lo scorporo della rete in NetCo, cioè gli asset infrastrutturali di rete fissa, dalla ServiceCo a cui farebbero capo le divisioni TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil.
Uno spin-off che, secondo i piani del cda che lo ha approvato ancora mesi fa, è propedeutico all’aggregazione degli asset infrastrutturali di TIM con la rete controllata da Open Fiber.
Per superare l’empasse nelle scorse settimane sono circolate diverse voci su una possibile Opa di Cdp su Tim, ma anche qui con molte incertezze riguardo quale parte della nuova società, se sul 100% come vorrebbe il mercato o se, come appunto preferirebbe Palazzo Chigi, solo sulla NetCo per alleviare le pressioni sui costi di Cdp, e quindi dello Stato.