Investing.com - Morgan Stanley (NYSE:MS) ha tagliato le sue posizioni in azioni mondiali al livello più basso degli ultimi cinque anni e ha declassato la sua raccomandazione di investimento a ‘underweight’, spiegando che le prospettive per i mercati azionari nei prossimi tre mesi sembrano particolarmente difficili.
Le previsioni di profitto rimangono troppo ottimistiche, come indica lo stato di salute della manifattura in tutto il mondo, in continuo peggioramento. Secondo quanto scrive Andrew Sheets in una nota domenicale, le aspettative per una politica più flessibile della banca centrale sono alte, lasciando poco spazio ad un aumento dei prezzi azionari già elevati.
"Il continuo deterioramento delle PMI globali suggerisce un ambiente macroeconomico con molti rischi di ribasso", continuano dall’istituto. "Vediamo un mercato troppo ottimista su ciò che i rendimenti obbligazionari più bassi possono suggerire - un peggioramento delle prospettive di crescita", aggiungono.
Con le azioni globali già in crescita del 16% quest'anno, alcuni strateghi stanno adottando una posizione più cauta, mentre permangono le preoccupazioni per la fragile economia globale e la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Nelle ultime settimane i rendimenti obbligazionari hanno toccato i minimi pluriennali in molte parti del mondo, mostrando una certa resistenza nell'appetito per i beni rifugio.
Gli esperti di Morgan Stanley preferiscono le azioni in Giappone e in Europa a quelle degli Stati Uniti e dei paesi in via di sviluppo, secondo la nota. Pertanto, hanno incrementato le loro posizioni sui titoli di stato giapponesi e dei mercati emergenti.
"Morgan Stanley ritiene che le previsioni degli utili in generale sono troppo ottimistiche e che la realtà del secondo trimestre sarà peggiore di quanto creduto", osserva José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets.
"Dobbiamo ricordare che non è l'unica delle grandi banche ad essere pessimista, Goldman Sachs, ad esempio, qualche giorno fa aveva affermato che la sua previsione per la fine dell'anno per l'S&P 500 era di 3.000, cioè i livelli attuali. Gli epserti dell’istituto hanno aggiunto di aspettarsi che il mercato ristagni per i mesi restanti", ricorda Cárpatos.