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Greggio, quotazioni in calo verso 47 dollari su minori speranze azione produttori

Pubblicato 06.09.2016, 14:52
Aggiornato 06.09.2016, 15:00
© Reuters.  Greggio, quotazioni in calo verso 47 dollari su minori speranze azione produttori
LCO
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LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio scivolano verso i 47 dollari al barile, allontanandosi ulteriormente dai massimi di una settimana raggiunti alla vigilia mentre si diradano le speranze di una mossa imminente per contrastare l'eccesso di offerta.

Arabia Saudita e Russia hanno siglato ieri un accordo di una maggiore cooperazione nel mercato del petrolio, spigendo i prezzi in rialzo per poi tuttavia annullare i guadagni dopo che il ministro dell'Energia saudita Khalid al-Falih ha detto che non c'è al momento alcuna necessità di congelare i livelli di produzione.

Sa da un lato tuttavia il ministro saudita ha minimizzato la prospettiva di una mossa imminente, dall'altro il suo omologo russo Alexander Novak si è detto aperto a valutare la possibilità di un taglio alla produzione.

"Le differenze rimangono e rafforzano lo scetticismo, già alto, su una restrizione dell'offerta a breve", commenta Stephen Brennock, del broker Pmv.

Le quotazioni petrolifere si sono dimezzate dai livelli di metà 2014, impattando in modo negativo sulla ricchezza dei paesi produttori. I paesi Opec e la Russia hanno tentato all'inizio di quest'anno di frenare l'eccesso di offerta attraverso un congelamento dei livelli di produzione, ma gli sforzi non hanno prodotto alcun risultato lo scorso aprile a causa delle tensioni tra Arabia Saudita e Iran.

L'Opec e i paesi fuori dall'Organizzazione, come la Russia, terranno colloqui informali in Algeria il 26-28 settembre. Sul mercato diversi operatori sono tuttavia scettici sul raggiugimento di un'intesa.

Il segretario generale dell'Opec Mohammed Barkindo ha incontrato oggi a Teheran il ministro del petrolio iraniano, Bijan Zanganeh. Dopo il meeting Zanganeh ha espresso parole favorevoli verso un'azione volta a sostenere i prezzi, ma senza specificare se l'Iran si unirebbe a tali sforzi.

Intorno alle 12,20 italiane il derivato sul Brent con consegna novembre perde 30 centesimi a 47,33 dollari. Il greggio Usa con consegna ottobre, che non aveva fatto prezzo ieri a causa delle chiusura dei mercati per il Labor Day, scambia a 44,95 dollari al barile, in rialzo di 51 centesimi dalla chiusura di venerdì.

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