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Italia, Ue conferma stime Pil 2017/2018, meno ottimista di Def su conti pubblici

Pubblicato 11.05.2017, 10:11
Aggiornato 11.05.2017, 10:20
© Reuters.  Italia, Ue conferma stime Pil 2017/2018, meno ottimista di Def su conti pubblici

MILANO (Reuters) - Rispetto a tre mesi fa le stime sulla crescita italiana restano assolutamente invariate agli occhi della Commissione europea, che aggiusta però le prospettive sui saldi di finanza pubblica in senso migliorativo, senza però arrivare all'ottimismo espresso dal governo.

Se lo scenario per l'espansione del prodotto interno lordo delle 'Spring Forecast' coincide esattamente con quello delle 'Winter Forecast' -- 0,9% quest'anno e 1,1% il prossimo -- Bruxelles sottolinea comunque che Roma figuri in entrambi i casi ultima classificata sia nella zona euro sia nella Ue.

Come quella francese e tedesca, la crescita italiana risulterà inferiore alla media Ue in entrambi gli anni, ma sul singolo 2017 è l'unica che non raggiungerà nemmeno l'1%.

Dopo lo 0,9% con cui si è chiuso il 2016, nel Def di metà aprile il governo di Paolo Gentiloni ha messo nero su bianco per il Pil una traiettoria che lo porterebbe a 1,1% quest'anno e 1% il prossimo.

"Incertezza politica e il lento risanamento del settore bancario rappresentano dei rischi al ribasso sullo scenario di crescita" scriva l'esecutivo Ue, che cita invece tra i punti di forza la dinamica della domanda estera.

Quanto ai saldi di finanza pubblica, le stime risultano riviste in senso migliorativo rispetto a quelle di metà febbraio anche grazie alla cosiddetta 'manovrina' da 3,4 miliardi sul deficit strutturale 2017 con cui il governo italiano ha comunque recepito le richieste dell'esecutivo Ue.

Per il disavanzo in termini nominali l'idea di Bruxelles è di 2,2% quest'anno e 2,3% il prossimo (rispettivamente 2,4% e 2,6% le attese di febbraio ma 2,1% e 1,2% quelle del governo), mentre per il deficit strutturale la Commissione conferma l'attesa di 2% su quest'anno (1,5% il governo) e vede un peggioramento a 2,2% nel 2018 (2,5% l'attesa delle stime d'inverno), per cui il Def indica un ottimistico 0,7%.

Passando poi al punto dolente del debito, dopo il 132,6% dell'anno scorso la Commissione vede 133,1% quest'anno (133,3% le attese di febbraio ma 132,5% il Def) e 132,5% il prossimo (133,2% a febbraio, 131,0% il Def).

Occorrerà attendere le raccomandazioni 'country specific' attese mercoledì prossimo 17 maggio per capire se l'Unione intende aprire una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia per il mancato rispetto del criterio sulla correzione del debito.

Nel documento odierno si parla esplicitamente di una "modesta" riduzione del deficit 2027 e di un andamento sostanzialmente stabile del rapporto debito/Pil, destinato a un ulteriore incremento nel 2017 in ragione dei fondi aggiuntivi stanziati a sostegno del sistema bancario.

Nel documento delle stime di primavera i tecnici della Dg Ecofin citano poi l'Italia tra i Paesi in cui il settore bancario non ha aiutato le aziende a finanziarsi.

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