Di Alessandro Albano
Investing.com - AMC (NYSE:AMC) continua il rally dei giorni scorsi anche nel pre-market odierno, con i futures che indicano un'apertura ribassista per i principali listini di Wall Street dopo i commenti di un funzionario Fed. Greggio in profit taking dopo le performance delle sedute post OPEC+, ma i prezzi restano sui massimi del 2018. In Europa, l'azionario segue i segnali d'oltreoceano, con Milano sotto i 25.300 punti. Positive le notizie arrivate dai PMI europei. Questi sono i market mover di giovedì:
1. AMC Entertainment (NYSE:AMC) senza freni
Dopo il +95% della vigilia, la catena americana segna il +20% negli scambi pre mercato, con nuovi massimi storici che arriveranno appena suonerà la campanella d'apertura.
Dopo il volo di ieri, AMC è diventata la "meme stock" più importante sul mercato, con una capitalizzazione di oltre $40 miliardi.
Il rally di questi giorni potrebbe costringere sempre più short seller a coprire le loro posizioni, causando un ulteriore corsa del titolo. Al momento, il capitale scoperto è pari al 18,02% del flottante secondo i dati di Ortex.
2. Futures in calo dopo Fed
Con diversi dati macro una rrivo nel pomeriggio, i contratti futuri indicano un avvio ribassista a NY, in seguito ad alcuni commenti del presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker. Il future Dow Jones è in calo di 100 punti, lo S&P 500 di 14 punti, mentre il Future Nasdaq 100 vede un rosso di 43 punti.
"Il sentiment di oggi è una reazione ai recenti commenti da falco dei funzionari della Fed", ha commentato Pierre Veyret, analista di ActivTrades, dopo che per Harker, "potrebbe essere giunto il momento per il Fomc di iniziare a pensare a come rallentare il ritmo degli acquisti di asset".
3 Attesa per Jobless claims
Il mercato attende i dati sulle richieste di disoccupazione, iniziali e continue. Sempre per oggi, è prevista la variazione dell'occupazione non agricola ADP, un buon anticipatore delle più seguite NFP previste per domani.
Secondo il consenso, sono 650.000 i nuovi posti di lavoro nel settore privato a maggio, in leggero rallentamento rispetto ai 742.000 aggiunti ad aprile. Tornando alle NFP, gli analisti di Nordea si aspettano "numeri molto più forti rispetto ad aprile, con il calo delle richieste iniziali che indica un aumento mensile di forse fino a 1,5-2 milioni (il consenso attuale è per 672k)".
Ancora, i trader potranno osservare anche l'andamento del settore non manifatturiero, con i PMI di ISM che verranno resi noti nel pomeriggio e che dovrebbe mostrare un'ulteriore ripresa del settore provato ma anche un aumento della pressione sui salari.
4. Eurolistini in ribasso
L'azionario europeo scambia in negativo con gli investitori in attesa dei dati macro Usa per valutare la direzione della politica monetaria, nonostante le buone indicazioni arrivate dai PMI di IHS Markit. Il DAX cede lo 0,51%, il CAC perde lo 0,4%, mentre il FTSE 100 segna un pesante -0,9% appesentito dal declassamento di BP (LON:BP) a Sell da parte di Deutsche Bank (DE:DBKGn).
Il PMI finale composito per l'area euro è balzato a 57,1 il mese scorso dal 53,8 di aprile, toccando il livello più alto da febbraio 2018, mentre l'indice che monitora il settore dei servizi è salito al massimo da quasi tre anni a 55,2 da 50,5, leggermente al di sopra della stima flash di 55,1.
Piazza Affari cede lo 0,47% scambiando sotto i 25.300 punti, mentre i titoli Oil seguono il trend rialzista dei prezzi petroliferi sui massimi del 2018. La più in forma è Saipem (MI:SPMI), con un guadagno dello 0,74%.
Intanto, il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo la stima per la crescita dell'Italia al 4,3%, mentre ad aprile aveva stimato una crescita per il 2021 del 4,2%. Per il 2022 il Fondo stima una crescita del 4% contro il +3,6% dell'outlook di aprile. Le previsioni sono più conservative di quelle del governo italiano che vede per il 2021 un +4,5% e per l'anno prossimo un +4,8%.
5. Greggio in lieve calo
Il mercato dell'oro nero tira un attimo il fiato ma resta sui massimi pluriennali spinto dal meeting OPEC+ e dalla ripresa economica. Verso le 13:00 CEST, il Brent cede lo 0,2% ma resta saldo sopra il livello di $71 al barile, e il greggio WTI cede lo 0,1% ma anch'esso conferma il precedente livello di $69.
Secondo l'analista di Investing.com Ellen Wald, "probabilmente nessuno è più felice di vedere questi prezzi del governo russo e di altri membri OPEC+ che puntavano ad ottenere dei livelli di produzione maggiori". Nel meeting di martedì, infatti, il consorzio ha deciso di procedere con l'allentamenti dei tagli alla produzione, che dovrebbe salire di 450.000 barili al giorno a luglio.
Per l'analista, tuttavia, "il vero problema per il mercato e i prezzi al momento non sono le scorte o i tassi di produzione. La vera questione è la domanda e, attualmente, il mercato pensa che la domanda stia salendo, con il mondo che continua a riaprire dopo le restrizioni per il coronavirus".