Di Alessandro Albano e Peter Nurse
Investing.com - AMC Entertainment (NYSE:AMC) continua a registrare rialzi nel pre market, con i futures che indicano un avvio piatto a Wall Street. in Europa, dopo i dati record di ieri, le Borse si muovono con cautela, mentre Piazza Affari che rivede i livelli del 2008. Sul fronte valutario, la lira crolla dopo le pressioni di Erdogan, mentre i risultati del meeting OPEC sostengono i prezzi del greggio. Questi sono i market mover di mercoledì:
1. AMC non si ferma, futures cauti
AMC Entertainment (NYSE:AMC) è di nuovo al centro dell'attenzione del mercato dopo che il titolo favorito di Reddit è balzato del 22% martedì grazie ai $230 milioni raccolti attraverso un'operazione di vendita azionaria. Negli scambi pre-market, il titolo sta guadagnando il 23% a $39,43, mentre ad inizio maggio scambiava in area $11.
Intanto, le indicazioni dei futures scommettono su un avvio timido ma rialzista a New York, con Dow Jones in rialzo di 45 punti, S&P 500 e Nasdaq di circa 2 punti. Gli investitori restano calmi in attesa dei dati sull'occupazione negli Stati Uniti venerdì per avere più indicazioni sulla politica della Fed.
“Probabilmente il debole rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti per aprile ha segnato il passo per il mese di maggio, permettendo ai mercati di esaminare i riferimenti della Federal Reserve sul tapering, sicuri nella prospettiva che la banca centrale non sarà affrettata a prendere una decisione. Anche l'occupazione di maggio segnerà il trading a giugno", hanno affermato gli analisti di ING in una nota.
2. Eurolistini attendisti
Le borse europee non registrano ampi movimenti dopo i forti dati economici arrivati alla vigilia che hanno mostrato nuovi record nell'attività manifatturiera dell'area valutaria.
L'indice paneuropeo STOXX 600 avanza dello 0,2%, appena sotto i massimi storici toccati nella sessione precedente, il Dax è flat sui 15.670 punti, il Cac guadagna lo 0,22%, mentre il Ftse 100 avanza del +0,19%.
"I mercati hanno già prezzato molto ottimismo sulla crescita, ma è improbabile che la 'grande riapertura' deluderà, con le vaccinazioni che adesso stanno procedendo rapidamente in Europa", scrivono in una nota gli analisti di Generali Investments citati da Reuters.
3. Milano su livelli 2008
Rispetto alle peers europee, Piazza Affari mostra una certa forza confermando il trend di maggio che ha portato la piazza milanese a chiudere il mese come la miglior exchange del Vecchio Continente (+4,2%). Palazzo Mezzanotte scambia in area 25.380 punti, vicino ai 25.500 punti di fine ottobre 2008.
La seduta, vista la Festa della Repubblica, resta un pò sommessa vista le chiusura delle banche, osserva un trader citato da Reuters.
Tra i titoli, l'aumento prezzi del petrolio sostiene il comparto Oil, con Saipem (MI:SPMI), Tenaris ed Eni (MI:ENI) in rialzo tra lo 0,1% e l'1,2%.
Ben comprata Interpump dopo l'acquisizione annunciata ieri sera dal gruppo Danfoss della business unit White Drive Motors & Steering. "Il mercato sta apprezzando questo deal. Si tratta della più grande acquisizione nella storia della società", osserva un analista.
4. Lira paga le pressioni di Erdogan
La lira turca sembra non conoscere pace, almeno fino a quando Erdogan resterà il "sultano" della penisola anatolica. Nella notte, la valuta ha aggiornato i minimi storici contro il dollaro a 8,7455 dopo che Erdogan ha ribadito le richieste di tassi di interesse più bassi, continuando a esprimere la convinzione "poco ortodossa" che i costi di finanziamento più bassi aiutino il rallentamento dell'inflazione. Il tasso inflazionistico medio acquisito per il 2021 da Ankara è pari al 16% (13% a fine dicembre 2020).
Aumentano quindi le pressioni sul nuovo governatore della banca centrale Sahap Kavcioglu, recentemente nominato numero uno della banca dopo che lo stesso Erdogan ha cacciato il predecessore per un eccessivo inasprimento dei tassi d'interesse. Rimane molto bassa, se non inesistente, l'indipendenza della banca centrale in Turchia.
5. Brent a $71 dopo OPEC
Il contratto del Mare del Nord dopo tocca i $71 al barile dopo la decisione dell'Opec+ di continuare a reintrodurre gradualmente le forniture sul mercato, oltre che dal ritmo lento dei colloqui sul nucleare tra Iran e Stati Uniti. Bene anche il greggio WTI, +0,96% a $68,37.
"Le solide dinamiche relative alla domanda di greggio e i probabili ritardi nei colloqui per un accordo sul nucleare iraniano hanno portato i prezzi del petrolio oltre la soglia attentamente monitorata dei 70 dollari", ha detto Norbert Rucker, analista presso la banca svizzera Julius Baer. citato da Reuters. "Ci attendiamo che i prezzi del greggio inizino a muoversi oltre i 70 dollari al barile verso metà anno".
Aspettandosi una ripresa della domanda di carburante, l'Organizzazione dei Paesi produttori di petrolio e gli alleati hanno concordato nell'atteso meeting di ieri di continuare a ridurre i tagli alla produzione per tutto il mese di luglio. Inoltre, secondo gli analisti, l'accordo con l'Iran verrà formalizzato in tempo per la ripresa della domanda.