Il trade sulla Cina ha avuto un buon andamento nell'ultimo anno, anche se non è stato facile, hanno affermato martedì gli analisti di BTIG.
Dai minimi di fine gennaio ai massimi di metà maggio, l'ETF iShares China Large-Cap (FXI) è balzato del 41%. Successivamente è sceso del 17% fino ad agosto prima di rimbalzare del 22% per raggiungere nuovi massimi a 52 settimane.
Su base relativa, FXI è in rialzo del 24% da inizio anno, sovraperformando il guadagno del 20% di SPY. Tuttavia, l'ETF KraneShares CSI China Internet (KWEB) a beta più elevato è rimasto indietro, salendo solo del 9,4% da inizio anno.
"Guardando il quadro generale, pensiamo che ci sia ancora molto potenziale di rialzo in questo trade", hanno commentato gli analisti.
Nel 2023, l'indice Hang Seng stava concludendo il suo quarto anno consecutivo di perdite. Storicamente, dal 1965, l'indice era diminuito per tre anni di fila solo in due occasioni: nel 1967 e nel 2002.
Nei cinque anni successivi al 1967, l'Hang Seng ha registrato rendimenti del 62%, 44%, 36%, 61% e 147%, mentre dopo il 2002, l'indice è salito del 35%, 13%, 4%, 34% e 39%.
Sebbene si tratti di un campione ridotto, gli analisti di BTIG suggeriscono che, dato il sentiment e il posizionamento attuali, "non è difficile immaginare un buon andamento per la Cina in questo momento".
FXI ha recentemente raggiunto un nuovo massimo per il 2024 ed è vicino a superare il suo massimo di agosto 2023. Il superamento di questo livello completerebbe una significativa base e confermerebbe un doppio minimo di lungo termine, che potrebbe segnalare un potenziale rialzo verso 40, un aumento del 32%.
KWEB, nel frattempo, ha margine per rimbalzare verso i massimi di maggio di 32,60 nel breve termine, con il picco del 2023 di 36 al di sopra di quel livello.
"È sempre difficile comprare qualcosa dopo un forte rialzo", hanno commentato gli analisti. "Spesso il trade più difficile è quello corretto, e pensiamo che sia il caso qui. Un breakout che vale la pena inseguire", hanno concluso.
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