Investing.com - I futures del greggio hanno chiuso lo scorso venerdì in salita, per la prima volta dopo un mese, nelle speranze che venga finalizzato l’accordo OPEC sul congelamento della produzione durante il vertice di fine mese.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a gennaio è salito di 37 centesimi o dello 0,8% a 46,86 dollari. Il giorno precedente è salito al massimo di 47,62, il massimo dal 2 novembre.
Sulla settimana il greggio Brent di Londra ha visto un aumento di 2,11 dollari o del 4,5%, in salita per la prima volto dopo quattro cali consecutivi. Il greggio con consegna a dicembre sul New York Mercantile Exchange è salito di 25 centesimi, o dello 0,59%, a 45,69 dollari al barile. Precedentemente il contratto è salito a 46,58 dollari al barile, il massimo dal 1° novembre.
Sulla settimana il greggio di New York ha visto un aumento di 2,28 dollari, o del 5%, dopo i dati sulle scorte.
Il Ministro Saudita dell’Energia Khalid al-Falih si è detto ottimista sulla formalizzazione dell’accordo preliminare raggiunto in Algeria a settembre finalizzato alla riduzione della produzione.
Diversi membri OPEC hanno tenuto un incontro durante una conferenza sul gas tenutasi a Doha la scorsa settimana. C’è stata una delegazione dall’Iran, ma il Ministro del petrolio Bijan Zanganeh non ha preso parte ai lavori.
Il Ministro dell’Energia russo, Alexander Novak, il quale ha affermato che la Russia è pronta a supportare le decisioni dell’OPEC sul congelamento della produzione, aggiungendo di prevedere buone possibilità di un raggiungimento dell’accordo per il 30 novembre.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio ha deciso di ridurre la produzione ad un range tra 32,5-33,0 milioni di barili al giorno, nell’ambito dei lavori del Forum sull’energia tenutosi in Algeria il mese scorso. Tuttavia, il gruppo di 14 stati ha dichiarato che l’accordo non verrà finalizzato fino al vertice di Vienna del 30 novembre.
I prezzi sono rimasti limitati dopo che il report di Baker Hughes ha mostrato che il numero degli impianti di estrazione negli Stati Uniti è salito di 19 unità a 471; l’undicesimo aumento nelle ultime 12 settimane.
Intanto, sui prezzi pesa l’aumento delle scorte USA, dopo i dati settimanali che hanno mostrato un aumento maggiore del previsto nelle scorte di greggio.
L’Energy Information Administration ha mostrato che le scorte di greggio sono salite di 2,4 milioni di barili la scorsa settimana, ed il totale di 485,0 milioni resta ai “massimi storici per questo periodo dell’anno”. Questa settimana gli operatori attenderanno inoltre i dati USA sulle scorte di martedì e mercoledì alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedì 22 novembre
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 23 novembre
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.
Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti. Il report sarà anticipato di due giorni per via della Festa del ringraziamento.
Giovedì 24 novembre
I mercati saranno chiusi giovedì per la Festa del Ringraziamento.