BADEN BADEN (Reuters) - Non sarebbe saggio per l'Italia modificare la riforma del mercato del lavoro passata con l'ex-presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Lo ha detto Angel Gurria, capo dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), prima dell'inizio del G20 dei ministri delle Finanze.
"Il Jobs Act è una delle più importanti trasformazioni. Non credo che sarà lasciato incompiuto", ha detto Gurria a una conferenza stampa. "Certamente non sarebbe sagggio ma non penso che qualcuno stia seriamente pensando a questo".
Secondo il rapporto dell'Ocse intitolato 'Going for Growth', inoltre, le riforme per spingere la produttività stanno rallentando in molti paesi, aumentando il rischio che alcune nazioni industrializzate cadano nella trappola della bassa crescita.
Con la crescita e la produttività in calo diffuso e persistente per anni, alcune delle principali economie mondiali hanno fallito negli sforzi per le riforme, un rischio per gli standard di vita e dei salari, spiega l'Organizzazione.
"Il ritmo delle riforme ha rallentato nei paesi che sono stati particolarmente attivi nel precedente periodo di due anni, come Messico, Grecia, Irlanda, Portogallo, Polonia e Spagna, oltre che in un certo numero di paesi dove l'attività di riformare non è così intensa, come Australia, Indonesia e Slovenia", ha aggiunto.
L'Ocse ha invece elogiato diversi altri paesi, compresi Italia, Austria, Belgio, Brasile, Cile, Colombia, Francia, Israele e Svezia.
"La ricetta per le riforme varia da paese a paese, ma gli ingredienti includono misure per promuovere il dinamismo degli affari e la diffusione dell'innovazione, aiutare i lavoratori a gestire il rapido turnover di aziende e impieghi e preparare meglio i giovani per il mercato del lavoro del futuro", spiega l'Osce.