LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio riconquistano territorio positivo sulle speranze di un accordo tra i maggiori produttori mondiali su un eventuale taglio della produzione, controbilanciando i timori degli analisti di una recessione globale più profonda del previsto a seguito dell'emergenza sanitaria.
Alle 12,45 i futures sul Brent scambiano in rialzo di 75 centesimi, pari al 2,3%, a 33,80 dollari al barile, dopo aver perso oltre il 3% nella giornata di ieri. I futures sul greggio Usa guadagnano 84 centesimi, pari al 3,2%, a 26,92 dollari al barile, dopo aver perso quasi l'8% nella sessione precedente.
"I prezzi del petrolio si mantengono stabili sulle speranze del mercato di un accordo sul taglio della produzione di 10 milioni di barili al giorno o di poco inferiore", ha dichiarato l'analista di BNP Paribas Harry Tchilinguirian durante il Reuters Global Oil Forum.
Ci sono perplessità riguardo all'adesione degli Stati Uniti a un'azione congiuta volta a ridurre l'offerta.
Ieri il presidente Usa ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna richiesta da parte dell'Opec in tal senso. Donald Trump ha aggiunto che la produzione statunitense sta diminuendo in risposta al calo dei prezzi.
I principali produttori mondiali di petrolio, tra cui l'Arabia Saudita e la Russia, dovrebbero giungere a un accordo sul taglio della produzione giovedì durante un incontro, sebbene il raggiungimento dell'intesa dipenda dall'adesione degli Stati Uniti, secondo fonti vicine alla vicenda.
La domanda di petrolio mondiale è precipitata di circa il 30% mentre Arabia Saudita e Russia continuavano a rifornire il mercato in maniera sostenuta dopo che non si era riusciti a raggiungere un accordo per tagliare la produzione.