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SONDAGGIO - Outlook Zona euro migliora leggermente grazie ad accordo stimolo Ue

Pubblicato 29.07.2020, 12:04
© Reuters. Una bandiera Ue sventola fuori dalla sede centrale della Commissione europea, durante il summit dei leader Ue sul recovery plan, a Bruxelles

di Richa Rebello

BANGALORE (Reuters) - La crescita economica della zona euro per il 2021 sarà leggermente migliore rispetto a quanto previsto inizialmente, secondo un sondaggio Reuters condotto dopo il raggiungimento di un accordo tra i leader dell'Unione europea sul pacchetto di stimolo economico contro il coronavirus da 750 miliardi di euro.

Tuttavia, gli economisti intervistati tra il 22 e il 28 luglio hanno anche concluso che saranno necessari due o più anni per vedere il Pil della zona euro ai livelli precedenti alla crisi del Covid-19, nonostante gli stimoli da migliaia di miliardi di euro dalla Banca centrale europea e dai governi.

L'accordo -- previsto dagli analisti, ma raggiunto prima del previsto -- inserirà l'Unione europea nei mercati dei capitali per la prima volta come debitore. Tuttavia, lo stimolo economico non sarà percepibile fino al 2021.

Circa tre quarti degli economisti, ovvero 29 su 38, hanno detto di essere più fiduciosi rispetto alle prospettive per le economie della zona euro a partire dall'anno prossimo. Tre di loro prevedono un miglioramento considerevole. Tuttavia, per ora, possono solo migliorare marginalmente le loro stime di crescita.

"Anche se le dimensioni del fondo non sono grandi abbastanza per cambiare le carte in tavola da un punto di vista macroeconomico, l'emissione comune di questa magnitudine di debito rappresenta un momento storico per l'Europa e una svolta nell'approccio della Ue in momenti di crisi", ha detto Angel Talavera, economista capo europeo di Oxford Economics.

Nonostante il picco di nuovi contagi in Spagna, uno dei primi epicentri della pandemia e fonte di timori per una seconda ondata di infezioni, la regione è venuta fuori dalle severe misure di lockdown adottate, dopo aver gestito la pandemia meglio degli Stati Uniti.

Tuttavia, quasi il 70% degli intervistati che hanno risposto a una domanda aggiuntiva, ovvero 26 economisti su 38, ha detto che saranno necessari almeno due anni per vedere il Pil della zona euro ai livelli precedenti alla crisi del coronavirus. Nessuno ha previsto che questo accada in meno di un anno.

In un sondaggio Reuters più ampio, con circa 60 analisti, si prevede che l'economia subirà una contrazione dell'8% quest'anno, rendendo il 2020 il peggior anno dal lancio dell'euro. Seguirà poi nel 2021 un'espansione del 5,5%, stima invariata rispetto al sondaggio precedente.

L'ultimo sondaggio mostrava una contrazione del Pil dell'11,8% per questo trimestre rispetto ai primi tre mesi del 2020, meglio della contrazione del 12,2% stimata una settimana fa. Si prevede quindi una crescita dell'8,1% nel trimestre corrente e del 2,8% nel prossimo, rispetto alle precedenti stime rispettivamente dell'8,3% e del 3,1%.

Nel 2021, l'economia dovrebbe crescere dell'1,4% nel primo trimestre, stima invariata rispetto al sondaggio precedente, anticipando poi espansioni dell'1,1%, dello 0,8% e dello 0,6% nel secondo, terzo e quarto trimestre, leggermente al di sopra delle stime medie proposte prima della stipulazione dell'accordo, corrispondenti a espansioni dell'1% nel secondo trimestre e dello 0,6% nel terzo e nel quarto trimestre.

"Data la mole e la gravità dello shock, (lo stimolo Ue) può solo migliorare le cose, non cancellare completamente ogni fattore negativo", ha detto Yvan Mamalet, senior economist per l'area euro di Societe Generale.

"Quando sarà chiaro che parte della domanda non si riprenderà affatto, vedremo probabilmente alcuni effetti secondari, come un maggiore tasso di disoccupazione e crescenti default societari".

In merito alle due maggiori economie della zona euro, si stima ora una migliore ripresa nel 2021, rispetto a quanto previsto ad aprile. Per la Germania si stima una crescita del 4,7%, in rialzo dal 4,4% precedentemente previsto, mentre la Francia dovrebbe crescere nel 2021 del 7,3%, in netto rialzo rispetto al 4,2% stimato in precedenza.

L'outlook per l'Italia, uno dei paesi più colpiti dalla pandemia, è decisamente migliore rispetto alle stime proposte ad aprile, e si prevede ora una crescita del 6,2% nel 2021, anziché del 5%.

In linea con le previsioni per la maggior parte delle economie più sviluppate, l'outlook per l'inflazione è rimasto quasi invariato negli ultimi mesi, mantenendo stime su livelli bassi. I tassi della Bce dovrebbero restare invariati per molti anni.

© Reuters. Una bandiera Ue sventola fuori dalla sede centrale della Commissione europea, durante il summit dei leader Ue sul recovery plan, a Bruxelles

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)

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